Lanciano-Ternana era una partita delicata, una di quelle quattro finali da giocarsi per conquistare la salvezza senza dover passare dai playout. Delicata e allo stesso tempo attesa, specie dai tifosi rossoverdi. Molto rumore per nulla, però, perché alla fine Lanciano-Ternana è stata una partita in cui ha prevalso la voglia di non perdere.
Il fortunato vantaggio dei rossoverdi, che non riescono più a tirare in porta, lo ha siglato Aquilanti su calcio d'angolo. Da quel momento in poi la Ternana si è abbassata troppo e ha concesso al Lanciano di rendersi pericoloso, peccando anche in concentrazione e cattiveria. La squadra di Tesser è sembrata un po' addormentata e allo scadere del primo tempo, dopo qualche allarme andato a vuoto, ha preso gol su rigore. La seconda parte di gara è stata quella in cui ha prevalso la voglia di non perdere, perché è andata in scena una noiosa amministrazione di entrambe le squadre. Il Lanciano non ha affondato, la Ternana è parsa svogliata e desiderosa di andare sotto la doccia con un punto. "Il pareggio non serve a niente, noi vogliamo gente che lotta" hanno iniziato a cantare, indispettiti, i tifosi di casa. Nel settore ospiti l'umore è stato simile: i tifosi delle fere, a caldo, hanno preso malissimo la cosa. Un atteggiamento, quello di Fazio e compagni, che ha deluso tutti coloro che hanno viaggiato con la certezza che la Ternana avrebbe provato a vincere. Ha talmente deluso che a fine partita i giocatori, applaudendo i propri tifosi sotto la curva, sono stati invitati a guadagnare lo spogliatoio tra un "rimprovero" e l'altro.
Lanciano-Ternana in curva è stata questa. Inutile nasconderlo. Una gara che ha deluso e guastato l'umore. Ci sono pareggi e pareggi, quello di ieri non è piaciuto proprio, sugli spalti. Un punto per uno non fa male a nessuno, devono aver pensato le due squadre. Ma è vero? Questa è una domanda che adesso non troverà risposta. Lascia spazio a troppe interpretazioni per dar luogo a un responso definitivo: ognuno la pensa a modo suo. La Ternana e l'allenatore potrebbero aver ragionato così: perdere a Lanciano sarebbe stato devastante sia sul piano mentale (terza sconfitta consecutiva) sia su quello pratico (avrebbe significato zona playout). Insomma: provare a vincere rischiando di perdere non è stata l'idea che ha prevalso. Anche Tesser è sembrato poco propenso a rischiare, visto che ha inserito Russo.
La Ternana potrebbe avere ragione: un punto a Lanciano e poi si affrontano due delle restanti tre gare in casa. Contro Pro Vercelli e Varese, che tutto sembrano meno che imbattibili. Potrebbe però. Condizionale. Perché a volte abbiamo pagato a caro prezzo questi finali di stagione con gli intrecci strani. Molto dipenderà anche da quanti punti serviranno per mettersi in salvo: il numero di squadre in gioco potrebbe abbassare un po' la quota salvezza. E se bastassero 48 punti? Se ne servissero 51? Tutti calcoli inutili purtroppo, perché basati sul nulla. Le partite, con tutti gli intrecci in ballo, daranno la risposta tanto attesa. Non adesso.
I tifosi che sono arrabbiati per l'atteggiamento che la squadra ha avuto ieri, sostanzialmente, si chiedono: questa Ternana è in una situazione di classifica che ti permette di non provare a vincere? Di rimandare la possibilità di mettersi al sicuro? Anche in questo caso, rispondere non è semplicissimo. Se il punto di Lanciano è servito lo vedremo tra qualche settimana. Forza Ternana.
Il giudizio è di quelli che non lascia spazi a interpretazioni: le sue parole fanno…
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