La Ternana ha frenato senza dubbio. Ed è una frenata che abbraccia Lucarelli ed Andreazzoli, allo stesso modo. Siamo andati a vedere i numeri per capire come poter interpretare questo atteggiamento rossoverde. E ve li riproponiamo.
A partire dalla gara contro il Benevento, vinta in rimonta (anzi: che rimonta!) la Ternana come bilancia tra produzione offensiva e quella difensiva è stata in vantaggio soltanto una volta: a Venezia.
Tutte le altre no. Con degli spread diversi, è chiaro. Ovvero in qualche occasione la differenza è stata marcata (come a Bari o contro Spal e Cagliari) in altre meno (come per esempio contro il Brescia, Genoa o Como) ma sempre sotto.
E’ come se dicessimo che ha sempre meritato di perdere. Esagerando e volendo esagerare nel concetto, visto che poi le partite vivono di episodi e di momenti.
Ma di sicuro non ha mai dominato per 90 minuti.
E qui non possiamo neanche tirare in campo l’atteggiamento della squadra, perché dai numeri che vi abbiamo fatto vedere anche nei giorni scorsi, la squadra la pelle la sta cambiando. Di sicuro non è ancora finito il processo di adattamento, ma la Ternana sta cambiando.
E quindi? Analizzando questi dati ci viene da pensare che ci sia un problema di brillantezza. Sicuramente mentale (visto il cambio di filosofia), magari anche atletica (visto il cambio di staff). Di sicuro contano momenti e risultati. Ma questo calo non è un calo di “sfortuna”. E’ un calo di cui – Andreazzoli e i suoi uomini dovranno trovare le (tante) cause – e porvi rimedio. Perché questa Ternana, nella prima parte di campionato ha fatto vedere di avere ben altra brillantezza
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