Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Crotone-Ternana

Siamo di fronte ad una nuova sconfitta, forse più dolorosa di tante altre, una di quelle che ti lascia quel sapore amaro in bocca per quanto visto in campo per un'ora almeno. Ma tanto è.

Tengo la Ternana che per un'ora ha messo sotto il Crotone. Una Ternana così arrembante e determinata, da sembrare la sorella maggiore e più bella di quella vista domenica scorsa contro l'Entella. I rossoverdi hanno saputo tenere a bada il Crotone, secondo in classifica, con carattere e determinazione, hanno saputo impostare il gioco e recuperare palloni, non si sono fatti intimorire dalla distanza segnata dai punti conquistati sino ad ora. Una prova di carattere, che sicuramente avrebbe potuto e dovuto portare a ben altri risultati, con quel pizzico di rimpianto per le tante volte che ci siamo andati vicini.

Tengo la caparbietà. Va bene che solo il carattere non basta per fare punti in classifica, questo mi sembra evidente, ma la caparbietà che la Ternana ha mostrato di avere ieri, soprattutto in inferiorità numerica, anche doppia, non può certamente essere sottovalutata. Nonostante la stanchezza, soprattutto mentale ma anche fisica, i rossoverdi hanno cercato di non arrendersi all'inevitabile, hanno continuatoi a cercare di tesserre azioni in attacco, hanno tentato di essere pericolosi dalle parti di Cordaz, e se quei pali fossero stati un pochino più larghi.

Tengo Mazzoni. Vede tre palloni insaccarglisi alle spalle, in rete, e non può davvero fare nulla per impedirlo; per il resto della gara mette sempre una pezza quando ce n'è bisogno, e addirittura para un rigore a Budimir, dando speranza alla Ternana e ai tifosi. Si impone nell'area di rigore e, come già ribadito, cede soltanto quando ha finito i miracoli che teneva in tasca. Peccato.

Butto il risultato. La sconfitta ci condanna a scivolare di nuovo nelle zone pericolose e caldissime della zona retrocessione, con il rischio all'orizzonte di perdere i contatti con le squadre che ci stanno immediatamente davanti, contatti che ci permetterebbero con poco di tirarci fuori dalle sabbie mobili. In secondo luogo, se una persona leggesse 3-0 senza aver visto la partita si sentirebbe in diritto di pensare che il Crotone abbia fatto della Ternana un cartoccetto e che lo abbia tirato nel cestino dell'immondizia, quando così non è: il punteggio finale ci punisce fin troppo, e per quanto sia una frase detta e ridetta, corrisponde alla verità. 

Butto gli errori individuali. Una partita che sembrava se non in discesa, almeno in pianura, destinata a regalarci qualche soddisfazione, complicata da distrazioni di ogni genere da parte di singoli: ecco come potremmo riassumere la sfida di ieri. Distrazioni pagate carissime in difesa e poca lucidità in area di rigore avversaria ci hanno fatto fare la frittata, e che frittata. Ormai è davvero ora che la Ternana capisca quale vuole essere, che registri gli svarioni e diventi quello che è nata per essere, ovvero una buona squadra che può tranquillamente navigare in zona salvezza anticipata. 

Butto la tensione. Il clima, adesso, non è certamente fra i più sereni, ed intorno alla Ternana si addensano nuvole di ogni genere. Il malcontento dei tifosi, della società e della squadra stessa, rischiano di spingere i rossoverdi verso acque tutto fuorchè tranquille, con il pericolo che una situazione già difficile inizi a diventare quasi ingestibile. Non è certamente facile, per nessuno, ma è adesso il momento di remare tutti dalla stessa parte, è adesso il momento delle critiche costruttive e del duro lavoro. Adesso o mai, per non doversi ritrovare troppo presto a ripetere una frase che da sempre ci accompagna: "Mai 'na gioia".