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Ternana-Latina, le 5 cose che abbiamo imparato dalla partita di sabato

La Ternana perde per l'ennesima volta tra le mura amiche. Questa volta lo fa contro il Latina di Mark Iuliano, in quello che era un vero e proprio scontro salvezza contro una diretta contendente per la permanenza in serie B, primo obiettivo stagionale dei rossoverdi. Ecco le 5 cose che abbiamo imparato dalla partita di sabato:

1 – Il fattore campo al Liberati non esiste. Lo abbiamo detto già tante volte in questo campionato: la Ternana in casa ha serie difficoltà. La partita con il Latina, dopo un periodo, nel quale le fere avevano messo in fila buone prestazioni anche tra le mura amiche, ha fatto tornare le nuvole sopra allo stadio di casa, confermando che in questa stagione giocare in casa non rappresenta un fattore sempre positivo.

2 – La strada è ancora lunga. Ci sarà ancora da lottare per raggiungere quota 50, ovvero quella utile per considerarsi salvi. Trentacinque punti a questo punto della stagione sono un buon bottino, ma non bisogna adagiarsi sugli allori, anzi, è proprio in questo momento che si deve dare il massimo per raggiungere un traguardo.

3 – Anche Tesser sbaglia. Lo ha ammesso lui stesso, aver fatto entrare Piredda è stato un errore di valutazione, anche se in buona fede. Niente di strano, tutti commettono un errore e Tesser fino ad ora ne aveva commessi veramente pochi e veniali. Ci sta.

4 – La Ternana è Avenatti-dipendente. L'importanza del centravanti uruguagio all'interno della squadra rossoverde non la scopriamo certo oggi. E' uno dei maggiori cannonieri e ogni volta che va in gol i rossoverdi portano a casa punti. Quando, però, l'attaccante non c'è o va in carenza d'ossigeno e non gioca come al suo solito la squadra ne risente. Se a questo aggiungiamo il fatto che la giovane età del bomber lo porta a scoraggiarsi dopo qualche errore commesso…

5 – Anche Valjent deve crescere. Martin Valjent si è, ormai, imposto come giocatore fondamentale nello scacchiere tattico di Tesser, ma contro il Latina ha dimostrato anche lui che nel momento della difficoltà si perde, come è normale che sia vista la sua giovane età. Nel ruolo di difensore ha commesso diversi errori e, una volta spostato a centrocampo, non h saputo ricoprire il ruolo come Tesser gli chiedeva di fare, facendo qualche errore tattico. Anche lui dovrà maturare.

Federico Camilli

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