Ternana Women, Bandecchi: “Il ramo d’azienda sanitario è nostro, se i Rizzo non vogliono costruire lo stadio lo faremo noi”

Ternana Women, Bandecchi: “Il ramo d’azienda sanitario è nostro, se i Rizzo non vogliono costruire lo stadio lo faremo noi”

Stefano Bandecchi e Paolo Tagliavento, presidente e amministratore delegato Ternana Women - Foto TernanaNews

Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Women, torna a intervenire con una lunga e articolata ricostruzione sulla vicenda del progetto stadio-clinica, chiarendo ulteriormente i rapporti contrattuali, le scadenze mancate e le responsabilità che, secondo il club femminile, hanno bloccato l’avvio dei lavori.

«Ieri sera a mezzanotte – ha spiegato Bandecchi – la società che aveva un compromesso con noi e con l’Università Niccolò Cusano avrebbe dovuto restituire circa 1,9 milioni di euro. Quelle somme erano state versate perché la Ternana Women aveva di fatto messo a disposizione il progetto della costruzione della clinica». Una restituzione che, secondo il presidente, non è avvenuta.

Bandecchi ribadisce un punto centrale: «Il progetto stadio-clinica è stato presentato dalla Ternana Calcio ed è composto da due rami d’azienda distinti: uno commerciale, legato allo stadio, e uno sanitario, legato alla clinica». Quest’ultimo, sottolinea, è stato acquistato dalla Ternana Women per 14 milioni di euro da pagare in dieci anni, con un primo esborso già effettuato.

«Se questo progetto non dovesse essere realizzato perché qualcuno non ha la volontà di costruire lo stadio – ha aggiunto – la Ternana Women dovrà essere risarcita da Ternana Calcio, Regione e Comune. Noi abbiamo già pagato 2 milioni di euro su un contratto regolarmente stipulato. Chi ha comprato la Ternana Calcio ha comprato anche questo quadro giuridico».

Due milioni, Stadium e lavori mai partiti

Bandecchi è tornato anche sul destino dei fondi: «I soldi che la Ternana Women ha versato a luglio, in più tranche, alla Ternana Calcio erano vincolati alla costruzione dello stadio. È scritto chiaramente nei bonifici e nelle delibere. Ad oggi, però, non ci risulta che quelle somme siano mai arrivate alla società Stadium, né che sia iniziato alcun lavoro».

Per questo motivo è stata inviata una lettera di diffida alla Ternana Calcio affinché provveda immediatamente al trasferimento dei fondi. «Ogni giorno di ritardo genera danni – ha sottolineato – e quei danni saranno addebitati a chi ha causato lo stallo».

La data essenziale del 16 dicembre 2025

Un altro passaggio chiave riguarda la data essenziale del 16 dicembre 2025, fissata dalla famiglia Rizzo e condivisa davanti a professionisti e testimoni. «I contratti con data essenziale, quando scadono, scadono – ha ribadito Bandecchi –. I due milioni dovevano essere restituiti entro quella data. Non è successo, quindi l’accordo è venuto meno».

Da qui la conseguenza: «Oggi il ramo d’azienda sanitario è tornato nella piena disponibilità della Ternana Women, che è anche disponibile a costruire lo stadio qualora la proprietà della maschile non intendesse farlo».

Regione, TAR e conferenza dei servizi

Il presidente rossoverde si dice sereno anche sul fronte giudiziario: «La Regione ha rinunciato alla sospensiva, quindi non esistono impedimenti sulle licenze rilasciate dal Comune di Terni. L’udienza del 27 gennaio al TAR impugna un atto comunale, ma la conferenza dei servizi si è chiusa positivamente e resta valida».

Bandecchi richiama anche i pareri tecnici: «È stato scritto nero su bianco che per costruire lo stadio servono due rami d’azienda: quello commerciale e quello sanitario. Senza clinica, lo stadio non sta in piedi economicamente».

“Non abbiamo più voglia di aspettare”

Il messaggio finale è netto: «Noi siamo gente seria. Abbiamo già anticipato due milioni di euro e vogliamo vedere qualcuno lavorare. Se non accadrà, faremo partire i cantieri quando ne avremo la possibilità e chiederemo conto di ogni danno subito».

Bandecchi respinge infine accuse e ricostruzioni definite “false”, annunciando una linea dura: «Siamo stanchi di offese e calunnie. Da ora in avanti, chi dirà il falso se ne assumerà la responsabilità. Noi parliamo con documenti e atti alla mano».