Ternana Women, Bandecchi: “Il ramo d’azienda sanitario è nostro, se i Rizzo non vogliono costruire lo stadio lo faremo noi”

Ternana Women, Bandecchi: “Il ramo d’azienda sanitario è nostro, se i Rizzo non vogliono costruire lo stadio lo faremo noi”

Stefano Bandecchi e Paolo Tagliavento, presidente e amministratore delegato Ternana Women - Foto TernanaNews

Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Women, rompe il silenzio e interviene in modo diretto sulla complessa vicenda legata al progetto stadio-clinica, chiarendo la posizione del club femminile e ricostruendo passaggi contrattuali, scadenze e responsabilità. Dichiarazioni dure, accompagnate dalla volontà di andare fino in fondo sul piano giuridico.«Siamo qui come Ternana Women – ha esordito Bandecchi nella sala del Consiglio Comunale insieme all’amministratore delegato del club Paolo Tagliavento – e io parlo da presidente. In questa città si stanno dicendo troppe falsità. Dal punto di vista giuridico e giudiziario, Terni oggi mi lascia molti dubbi». Il riferimento è alla scadenza del 16 dicembre 2025, data definita “essenziale” nei contratti e indicata dalla famiglia Rizzo per la restituzione di circa 2 milioni di euro versati dalla Ternana Women.

Secondo Bandecchi, quella cifra era stata anticipata dalla Women nell’ambito del compromesso per la vendita del ramo d’azienda sanitario del progetto stadio-clinica, acquistato dalla Ternana Women per 14 milioni di euro da corrispondere in dieci anni in rate da 1,5€ con prima rata dopo sei mesi. «La Ternana Women ha già pagato 2 milioni – ha ribadito – soldi che dovevano essere destinati alla costruzione dello stadio, come scritto anche nei bonifici».

Il presidente ha spiegato che, qualora il progetto non dovesse andare avanti per mancanza di volontà nella realizzazione dello stadio, la Ternana Women avanzerà richieste di risarcimento danni nei confronti di Ternana Calcio, Regione e Comune. «La causa non la subiremo: la faremo noi verso chi impedisce la clinica e lo stadio», ha sottolineato.

Progetto stadio-clinica e diffida: la posizione della Ternana Women

Bandecchi ha inoltre annunciato l’invio di una lettera di diffida alla Ternana Calcio affinché i 2 milioni vengano trasferiti immediatamente alla società Stadium, soggetto incaricato della realizzazione dell’impianto. «Ad oggi non risulta che quelle somme siano state versate. Sono state usate per altri scopi», ha dichiarato.

Quanto al fronte amministrativo, il presidente della Ternana Women si dice sereno in vista dell’udienza del 27 gennaio al TAR. «La Regione ha rinunciato alla sospensiva: non esistono impedimenti sulle licenze rilasciate dal Comune di Terni. La conferenza dei servizi si è chiusa positivamente e resta un atto incancellabile», ha affermato, richiamando anche i pareri tecnici che legano in modo inscindibile stadio e clinica.

“Siamo pronti a costruire”: Bandecchi alza i toni

Il messaggio finale è netto: «Se la famiglia Rizzo non vuole costruire lo stadio, siamo pronti a farlo noi. Stadium è una società indipendente e i diritti possono essere ceduti alla Ternana Women». Bandecchi parla apertamente di ruspe pronte e di tempi che non possono più essere dilatati: «Siamo in ritardo e i danni verranno addebitati a chi ha causato questo stallo».

Nel suo intervento, il presidente ha anche rivendicato il ruolo della Ternana Women nel salvataggio della Ternana Calcio in estate, respingendo offese e accuse. «Siamo stanchi di calunnie e minacce. Chi possiede la squadra della città deve difendere Terni fino in fondo», ha concluso, annunciando che eventuali denunce verranno presentate a Roma.