Ternana, nuovo affondo della proprietà sul progetto Stadio-Clinica: diffida alla Regione Umbria
Claudia Rizzo, il progetto del nuovo stadio Liberati e Stefania Proietti - Foto TernanaNews
La lettera, redatta dallo studio legale Legalit insieme all’avvocato Carmine Andrea Silvestri, è stata inoltrata via PEC anche alla Giunta regionale e segna un nuovo punto di svolta nel contenzioso con Palazzo Donini, che aveva impugnato la determina comunale di approvazione del project financing da oltre 60 milioni di euro.
Diffida e richiesta di risarcimento: “Danni economici e immagine compromessa”
Nel documento, le società Ternana Calcio, Flaca Srl e Stadium contestano la legittimità e soprattutto i tempi dell’impugnazione regionale, ritenuta tardiva e potenzialmente dannosa per il gruppo. Secondo la proprietà, la Regione avrebbe agito con grave ritardo – oltre due mesi dopo la determina comunale – minando la fiducia degli investitori e mettendo a rischio la sostenibilità dell’intera operazione.
“Un ente non può ignorare o tardare l’impugnazione di un provvedimento che ritiene viziato, senza danneggiare i terzi che su quell’atto si affidano”, scrive l’avvocato Silvestri nella diffida. Un passaggio che riassume la posizione della società, pronta – si legge – a chiedere un risarcimento per i danni subiti sia sotto il profilo economico che d’immagine.
Un investimento a rischio: la preoccupazione degli investitori
Il gruppo Rizzo, che controlla la Ternana tramite la Flaca Srl, sottolinea come i due progetti – quello sportivo e quello sanitario – siano legati a doppio filo. “Se non esistesse la Ternana, non esisterebbe nemmeno il progetto Stadio-Clinica”, si legge nel documento citato da Tag24. I continui rallentamenti istituzionali avrebbero già compromesso la finanziabilità dell’intervento, allontanando potenziali partner e investitori istituzionali.
Un clima di incertezza che, secondo la società rossoverde, genera instabilità anche nell’ambiente calcistico, con inevitabili riflessi sul lavoro di squadra, staff e tifoseria.
Critiche alla Regione: “Si limita l’offerta sanitaria di Terni”
La Ternana Calcio e la famiglia Rizzo contestano anche la motivazione sanitaria del ricorso presentato dalla Regione. L’impugnazione – si legge nella diffida – “non tutela alcun interesse pubblico”, ma finisce per limitare i servizi sanitari nella provincia di Terni. Un’accusa pesante, che punta il dito contro una gestione ritenuta politica più che amministrativa della vicenda.
Verso l’udienza al TAR e possibili sviluppi legali
A dieci giorni dall’udienza davanti al TAR dell’Umbria, la posizione della proprietà rossoverde è chiara: o si trova una soluzione condivisa, o il contenzioso potrebbe spostarsi anche in sede civile con la richiesta di un risarcimento milionario. Il tentativo di mediazione avviato dalla Regione, con la visita a Roma della delegazione presidenziale, non sembra aver prodotto esiti concreti.
Da lunedì, dunque, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo in questa intricata vicenda, che unisce calcio, imprenditoria e politica locale. Intanto, la Ternana ribadisce la propria volontà di difendere il progetto Stadio-Clinica come elemento strategico per il futuro sportivo e sociale della città di Terni.
