Ternana, con Pettinari nel motore chi rischia il posto?

Ternana, con Pettinari nel motore chi rischia il posto?

Dubickas-Ferrante-Orellana - Foto TernanaNews

Sabato a Forlì è iniziato ufficialmente lo Stefano Pettinari “ter”, ovvero la terza esperienza dell’attaccante romano con la Ternana Calcio. La punta ha sfruttato al meglio la chance concessa da Fabio Liverani, fornendo l’assist decisivo per il gol dell’1-1 firmato da Alexis Ferrante. Ma ora, inevitabilmente, nasce una domanda: con un Pettinari in più nel motore, chi rischia il posto?La strada tattica sembra ormai tracciata: Liverani ha trovato equilibrio con il 3-4-1-2, modulo che valorizza la qualità offensiva ma che allo stesso tempo lascia spazio solo a tre interpreti davanti. E con l’ingresso di Pettinari, le gerarchie potrebbero presto cambiare.

Sette attaccanti per tre posti: l’abbondanza di Liverani

Nella sua carriera, Pettinari ha dimostrato grande duttilità offensiva: può giocare da centravanti, da seconda punta o anche da attaccante di raccordo. Insomma, nel triangolo offensivo varato da Liverani, può ricoprire praticamente ogni ruolo. Ma al posto di chi?

Il tecnico rossoverde si trova di fronte a un piccolo “lusso” gestionale: sette giocatori offensivi per appena tre maglie da titolare. Un’abbondanza che, per usare un paragone romano, rischia di trasformarsi in un ingolfamento degno del Grande Raccordo Anulare. Al momento non è un problema, ma sul lungo periodo potrebbe diventarlo se non gestito con equilibrio.

Finora, la Ternana ha trovato continuità affidandosi al tridente Dubickas–Ferrante–Orellana. L’inserimento di Pettinari però aggiunge una pedina importante, senza dimenticare Leonardi (già in gol contro il Pineto), Durmush e Brignola. Quest’ultimi due, tuttavia, sembrano i principali indiziati a pagare il cambio di sistema tattico.

Chi rischia di più: Durmush e Brignola ai margini

Durmush e Brignola sono infatti esterni d’attacco puri, ruoli che il 3-4-1-2 non contempla. Liverani li ha adattati come esterni a tutta fascia, ma con risultati alterni. Il bulgaro ha collezionato appena 69 minuti in due presenze, mentre l’ex Catanzaro ne ha giocati 53 suddivisi in tre spezzoni.

Ora la palla passa a Fabio Liverani, chiamato a gestire con intelligenza le risorse offensive e a mantenere alto il livello di motivazione nel gruppo. L’obiettivo è chiaro: far sì che tutti si sentano protagonisti, almeno fino a gennaio, quando il mercato offrirà nuove opportunità di equilibrio e rotazione.