Stadio-clinica: la Regione ricorre al TAR, cosa fa adesso la famiglia Rizzo?

Stadio-clinica: la Regione ricorre al TAR, cosa fa adesso la famiglia Rizzo?

Claudia Rizzo, il progetto del nuovo stadio Liberati e Stefania Proietti - Foto TernanaNews

Il giorno dopo è quello delle domande. Domande che toccano inevitabilmente il futuro della Ternana e, soprattutto, le mosse della famiglia Rizzo. Solo poche settimane fa, l’ingresso della nuova proprietà aveva portato entusiasmo e concretezza attorno al progetto stadio-clinica, considerato il vero motore di rilancio per la città e per il club rossoverde.

Oggi, però, lo scenario è completamente diverso. La decisione della Giunta Regionale di ricorrere al TAR dell’Umbria rischia di cambiare radicalmente i piani e di rimettere in discussione l’intero asset su cui i Rizzo avevano fondato il proprio investimento.
Una mossa che forse ha spiazzato la nuova proprietà e che impone ora una riflessione: cosa succederà? Quali saranno le prossime mosse della presidente Claudia Rizzo, di sua madre Laura Melis e del padre Gian Luigi?

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Le risposte, verosimilmente, arriveranno solo nei prossimi giorni. Nel frattempo sono arrivate le prime reazioni, quelle dei tifosi sui social, quelle politiche che hanno utilizzato anche i canali istituzionali.
Dal Comune a firma del sindaco Stefano Bandecchi è arrivata una presa di posizione immediata, con tanto di proposta – ancora tutta da valutare – di scendere in piazza per protestare contro la decisione della Giunta. Un’iniziativa che molti tifosi sembrano pronti a sostenere, come testimoniano le reazioni social, dove da ieri si è acceso un vero e proprio “match” Terni vs Perugia sostenuto anche da altri esponenti della Giunta Comunale.

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Resta però un nodo irrisolto, una domanda che rimbalza in attesa di una risposta: perché la presidente Proietti e la sua squadra di governo hanno scelto di ricorrere al TAR proprio nelle ultime ore utili?
Non sarebbe stato più utile sfruttare i mesi precedenti per trovare una soluzione condivisa, capace di evitare lo scontro istituzionale?

Domande legittime, che oggi rimbalzano con forza tra le vie di Terni e nel cuore di chi sperava che il nuovo corso potesse finalmente decollare senza ostacoli. Ostacoli che oggi sono diventati vere e proprie montagne da scalare.