Stadio-clinica: il 13 agosto la Proietti aveva relazionato la Giunta sulla determina Giorgini

Stadio-clinica: il 13 agosto la Proietti aveva relazionato la Giunta sulla determina Giorgini

Claudia Rizzo e Stefania Proietti - Foto TernanaNews

Il 13 agosto 2025 la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha relazionato alla Giunta in merito al “progetto stadio Libero-Liberati – Clinica privata Terni”. Un mese prima dell’acquisizione da parte della famiglia Rizzo della Ternana Calcio.
Il documento, accessibile ai consiglieri regionali, di cui la redazione di TernanaNews è entrata in possesso, specifica chiaramente data e oggetto dell’ordine del giorno. Il 13 agosto infatti la proponente Stefania Proietti ha proceduto con una informativa alla Giunta sulla “Conferenza decisoria esito conclusioni D.D. regionale n. 11253/22 nonché successiva determina dirigenziale n.2088 del 23 luglio 2025 del Comune di Terni”.La determina in questione è quella firmata dal dirigente Giorgini e adottata da Palazzo Spada, che ha dato il via libera al project financing da oltre 60 milioni di euro. È la stessa determina che la Regione ha poi deciso di impugnare davanti al TAR dell’Umbria, deliberando però l’atto di impugnativa soltanto il 21 ottobre 2025.Lo scorso fine settimana la Ternana Calcio, insieme alla holding Flaca della famiglia Rizzo e alla Stadium — la newco incaricata della costruzione del nuovo “Libero Liberati” e della clinica privata — attraverso lo studio legale di Roma Legalit, ha inviato via PEC una diffida e messa in mora della Regione, con conseguente possibilità di richiedere il risarcimento del danno e l’immediata interruzione di quelle che il gruppo imprenditoriale considera “condotte lesive dell’immagine aziendale”.

La Regione era informata della determina

Secondo i legali della famiglia Rizzo, la Regione avrebbe dovuto intervenire subito, anche per tutelare gli stessi imprenditori, mettendoli indirettamente a conoscenza dei problemi che poi la Giunta ha posto a base del proprio ricorso al Tar. Il nuovo documento avvalora ancora di più l’ipotesi che la Presidente e tutta la Giunta fossero al corrente dell’intenzione dell’Avvocatura di impugnare la determina e ne avessero discusso prima dell’acquisizione della Ternana da parte dei Rizzo. I quali lamentano proprio il ritardo nella diffusione di informazioni sensibili che avrebbero potuto influenzare la compravendita della società rossoverde, arrecandogli un presunto danno.

Un silenzio che pesa sul futuro del progetto

Come scrivono i legali dei Rizzo nella PEC, l’intera vicenda comporta “il rischio di naufragio di ogni investimento effettuato dalle società”. Una frase che riassume il clima di tensione e incertezza che circonda il futuro del progetto da oltre 60 milioni di euro, ora sospeso tra contenziosi, scelte politiche e interessi economici in gioco.