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Pochesci: “A Bari andiamo per fare bene”

"Ho voluto qui Alberto perchè insieme a Paolo sono i nostri magazzinieri: non ci fanno mai mancare niente, e qualche vittoria è merito loro. Li voglio ringraziare per martedì, perchè quando siamo rientrati negli spogliatoi tutti bagnati, abbiamo trovato tutti i cambi asciutti e pronti. Ci fanno trovare sempre tutto pulito e perfetto, sono fondamentali". Inizia così la conferenza stampa di Sandro Pochesci. 

"Ogni partita è una storia a sè – dice Pochesci – non dobbiamo diventare mai prevedibili, dobbiamo essere sempre battaglieri".

Condizioni della squadra?

"Stiamo meglio, abbiamo recuperato giocatori importanti, e anche se per venti minuti abbiamo avuto davanti una squadra importante abbiamo avuto un buon approccio iniziale, anche se abbiamo concesso una palla pericolosa a Bisoli. Certo, in casa li vorrei molto più incoscienti".

Si va a Bari: ci dobbiamo attendere sorprese?

"La Ternana va a Bari per vincere, avremo un atteggiamento propositivo poi vediamo se questo pagherà. Dobbiamo andare con lo spirito giusto, senza sbagliare approccio alla partita. In tutti i campi, non guarderemo in faccia a nessuno, dobbiamo essere grandi, anche se ancora grandi non siamo. Sappiamo come affrontare il Bari a campo aperto, sappiamo come affrontarlo al limite dell'aria: le partite si vincono e si giocano con la testa".

Ieri qualche problemino per Montalto e Angiulli?

"Erano solo dolorini, ma stamattina si sono allenati regolarmente".

Chi mancherà domani?

"A parte Zanon, non avremo Gigli e Bombagi, ma Bombagi da ottobre penso di averlo a disposizione. Bombagi è molto dotato tatticamente, ha un buon palleggio e la propensione al gol".

Paolucci come sta?

"Deve convincersi che sta bene. La società ha fatto tutto per fare tutti gli accertamenti del caso, ha voluto essere sicura che non ci fossero complicazioni".

Tutto deciso per la formazione?

"Ogni partita è tutto deciso, poi ci sono delle risposte che mi attendo dai calciatori, ma io le formazioni le faccio sempre dopo la partita. Poi ovvio, guardo gli allenamenti e se non mi convincono cambio qualcosa. Poi sono io che studio gli avversari e decido anche in base a quello, è per questo che le sconfitte sono le mie, perchè sono io che studio tutto dietro".

Prima del campionato ci aveva detto che Canalicchio avrebbe esordito prima o poi: è sempre della stessa idea?

"Si, è un ragazzo che deve crescere ancora, ma è un talento. Si allena con noi, ma siamo più di 30 in rosa: deve lavorare e deve dimostrare che mi può dare il 100% di tranquillità in campo". 

Come sta Signorini? E col suo recupero, potremmo giocare più spesso con una difesa a 3?

"E' pronto, mentalmente e fisicamente. Con lui possiamo giocare anche a quattro, lui può fare il centrale e Valjent il terzino destro". 

Ferretti e Tremolada come li ha visti?

"Li ho visti bene. Due capoccioni ma stanno bene. Bisogna parlarci coi giocatori, è importante spiegare quello che si vuole dai giocatori: Tremolada, per esempio, deve fare il lancio e poi andare a far gol, altrimenti lo prendevo come centrocampista. Ci dobbiamo conoscere comunque, ci vogliono sei mesi per capirsi, non è facile quando si entra nelle teste dei giocatori".

Stamattina ha parlato con Montalto…

"Altro capoccione, lui si fa i film in testa. Io gli ho detto di non farseli in testa i film, vatteli a guardare al cinema. Il suo atteggiamento deve essere sempre propositivo, deve stare concentrato, perchè dalla rifinitura alla partita passa un giorno: se gioca deve far gol, se non gioca mi deve dimostrare che mi sono sbagliato. Io voglio solo vincere, non faccio la formazione a simpatia: se la facessi a simpatia ci sono giocatori che non giocherebbero mai con me, e altri giocherebbero sempre. La cosa bella del calcio è che i raccomandati giocano fino a un certo livello, perchè nelle categorie più alte c'è la meritocrazia".

Lei si sente mental coach?

"Io ce ne ho uno di mental coach, ed è il patron Bandecchi: è un vencente, un determinato. Io posso parlare con lui di calcio quando vinco o quando pareggio, se perdo devo solo ascoltare. Questa settimana, non avendo giocato, ho dovuto ascoltare quasi dieci giorni. Io coi ragazzi non sono mental coach, sono solo uno che ha giocato prima di loro. In campo però c'è solo la mia regola".

"Vi spiego la mia idea di gioco – dice l'allenatore – Io voglio sempre difendere a tre, ma quando voglio fare la partita ho bisogno di due terzini che spingono: se uno avanza, l'altro entra in difesa e siamo comunque a tre. E' questa la mia idea di gioco, forse sbaglio, ma fino ad ora, la Ternana non ha mai sofferto con nessuno, nonostante i valori che ci dice il mercato".

Marina Ferretti

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