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Per il bene della Ternana mettiamo in pausa le frizioni

Potremmo rimanere a discutere e a cercare il responsabile della situazione della Ternana per giorni, forse per settimane, potremmo anche aprire un dibattito per decidere a chi credere, a cosa credere, quanta fiducia possiamo dare alle parole dell'uno o dell'altro protagonista di questa, a tratti sconcertante, stagione rossoverde; eppure, quello che ci piacerebbe fare oggi è mettere da parte ogni acredine e ogni processo. 

Ci piacerebbe che tutti potessimo accantonare le frizioni che si sono venute a creare, i litigi, le contestazioni contro i giocatori, contro l'allenatore, durante la partita, in città. Ci farebbe molto piacere se, pur rimanendo delle nostre rispettive e rispettabili opinioni, pur continuando a criticare quello che non sembra andare ed esporre quello che non ci rende felici e sereni, tutti quanti fossimo disposti a fare un  passo indietro (o avanti, dipende dal punto di vista) in nome di un bene comune, maggiore. La stagione che la squadra sta vivendo, insieme a tutti i suoi tifosi, e a tutti gli addetti ai lavori, rischia seriamente e pericolosamente di diventare una tragedia sportiva, e per quanto questo possa fare rabbia (e ne fa tanta anche a noi, credeteci), vorremmo che tutti dessero una piccola spinta alla squadra, almeno per provare a salvare il salvabile. Che non significa, poi, mettere il paraocchi e fingere che tutto vada bene se le cose dovessero continuare a non andare, semplicemente vuol dire cercare di serrare i ranghi e, fianco a fianco, lottare per una salvezza che per quanto difficile non è ancora impossibile. Cerchiamo di fare fronte comune, di non creare inutili fazioni, di non ergere muri e barricate che poi potrebbero ritorcersi contro di noi, contro chi le Fere le ama sopra ogni cosa; cerchiamo di fare quadrato intorno ad una squadra che ci prova, facciamo sentire a tutti che Terni c'è, è ancora lì e lì rimarrà. restano in ballo 17 partite, 17 battaglie in cui tutti dovremmo indossare la stessa armatura. 

Oggi Bandecchi, secondo noi, ha fatto questo primo passo, in maniera sincera e probabilmente disinteressata. Ci sono stati alcuni passaggi certamente non banali e scontati che hanno dimostrato la sua buona fede e la sua grande determinazione. Seppur in un momento estremamente complicato e difficile si è aperto uno spiraglio: sarà possibile farlo diventare un’opportunità?

Marina Ferretti

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