Bandecchi attacca la Regione: «Rapporti istituzionali disgustosi. Sullo stadio-clinica la responsabilità è loro»
Stefano Bandecchi sindaco di Terni - Foto Ternana Women
Stadio-clinica, Bandecchi: «La miccia l’ha accesa la Regione»
Per il sindaco l’origine delle tensioni è chiara: «La miccia che ha fatto esplodere tutto è stata innescata dalla Regione. Se un progetto approvato anni fa non fosse stato rimesso in discussione, oggi non saremmo qui a parlare di caos e incertezze».
Bandecchi ha attaccato anche la gestione del contenzioso: «Sul ricorso fatto all’ultimo giorno, sapendo che avrebbe ritardato tutto, perché poi non è stata discussa la sospensiva? Così ci trascinano per un altro mese e dieci giorni. La Regione e la Giunta devono assumersi la responsabilità di questo bordello che stiamo vivendo a Terni».
E sui rapporti politici ha aggiunto: «Con la famiglia Rizzo i dialoghi della presidente Proietti sono inutili. La clinica la costruisco io come imprenditore. Se ha perplessità sul fatto che io faccia anche il sindaco, si muovesse di conseguenza».
Ternana Calcio, chiarimenti su Ferrero e famiglia Rizzo
Bandecchi ha poi affrontato il tema delle vicende societarie della Ternana, respingendo ogni coinvolgimento diretto del Comune: «Ho letto di presunti rapporti tra una banca e due precedenti proprietà della Ternana. Non coinvolgono la Ternana direttamente e chi ha sbagliato pagherà, se sarà il caso».
Il sindaco ha chiarito anche il proprio ruolo nel passaggio di proprietà: «La verità è che Ferrero mi ha presentato i Rizzo. Loro mi hanno assicurato di poter sostenere l’operazione. Un altro amico, che li conosceva, aveva sconsigliato l’acquisizione perché la Ternana aveva circa 14 milioni di debiti. Anche io non ero sicuro che avessero 14 milioni da buttare nel calcio».
Bandecchi ha poi ricostruito il nodo delle cariche societarie: «Mi dissero che stimavano Ferrero e volevano metterlo presidente, ma io li sconsigliai. Quando ho saputo che la figlia dei Rizzo era nominata presidente mi sono sentito garantito. Poi dalla visura camerale risulta come semplice dipendente. C’era un amministratore unico nominato dai soci. La figura della presidente è stata solo formale ed è una turbativa, perché la responsabilità legale di una società ce l’ha il presidente, e lei presidente non è».
«Basta voci e minacce»
Il sindaco ha respinto con durezza ogni accusa personale: «Non conosco la signora Pucci e mi sono rotto le scatole di leggere che Ferrero lavorava con Radio Cusano. Se qualcuno dimostra che ho gestito la Ternana negli ultimi due anni, uscirò in manette. Altrimenti si faccia silenzio».
Bandecchi ha ricordato anche le tensioni vissute nello spogliatoio: «Avevo saputo da qualche calciatore che erano disponibili a rinunciare a un mese di stipendio e mi ero preoccupato. Poi la famiglia Rizzo ha pagato tutto e ho detto che ero contento di essere stato ascoltato. Ma se ora dicono che a febbraio potrebbero andare via, lo dicessero chiaramente».
Secondo il sindaco, la Ternana avrebbe comunque mercato: «La società ha pretendenti, anche per il valore strategico dello stadio-clinica».
«Il Comune difenderà Terni»
In chiusura, Bandecchi ha ribadito la linea dell’amministrazione: «Questo Comune è stanco di minacce, pressioni e racconti falsi. Difenderemo la città, lo sviluppo e i progetti strategici. Chi vuole investire seriamente è il benvenuto, chi porta solo problemi no».
Un ultimo passaggio anche sulla Regione: «La presidente Proietti si è mostrata impacciata quando le è stato chiesto se ha rapporti con la famiglia Rizzo. Ora basta ambiguità: ognuno si assuma le proprie responsabilità».
