Nuova diffida della Ternana e di Stadium S.p.A.: “A rischio la continuità aziendale”
La sede della Ternana Calcio in via della Bardesca - Foto TernanaNews
Nuovo capitolo nella complessa vicenda tra Ternana Calcio, Stadium S.p.A. e Regione Umbria. Le due società, attraverso i rispettivi amministratori unici Tiziana Pucci e Giuseppe Mangiarano, hanno inviato una nuova diffida alla Regione, segnalando il rischio concreto di messa in liquidazione e di cessazione dell’attività. Il documento, firmato insieme all’avvocato Andrea Silvestri, rappresenta un passaggio delicato che potrebbe segnare una svolta decisiva nel futuro del club rossoverde.
Come riporta Tag24 Umbria, la lettera evidenzia come il blocco operativo e finanziario legato al progetto Stadio-Clinica stia mettendo in crisi l’intero equilibrio economico del gruppo. Ternana e Stadium hanno richiesto un incontro urgente con il Comune di Terni per valutare soluzioni immediate che possano evitare la chiusura delle società.
Secondo la ricostruzione, la mancata chiarezza istituzionale avrebbe di fatto paralizzato l’accesso ai finanziamenti e bloccato nuovi investitori. Le linee di credito, inizialmente garantite per sostenere la transizione della nuova proprietà, risultano ora sospese in attesa di chiarimenti amministrativi. “La condotta della Regione – si legge nella diffida – ha minato la continuità aziendale e l’equilibrio economico-finanziario del progetto approvato ad agosto”.
La tensione è cresciuta ulteriormente dopo che, come emerso da TernanaNews, la Regione avrebbe valutato il ricorso contro la determina comunale già settimane prima del passaggio di proprietà alla famiglia Rizzo. Una circostanza che, se confermata, rischia di compromettere definitivamente i rapporti tra le parti.
Il documento sottolinea inoltre come l’operazione Stadio-Clinica sia stata fin dall’inizio il perno su cui costruire la sostenibilità economica del club. Senza la plusvalenza straordinaria da 7,5 milioni di euro derivante dal conferimento dello stadio nella controllata Stadium, la Ternana avrebbe chiuso il bilancio in perdita per oltre 8 milioni. Un equilibrio, oggi, completamente a rischio.
La richiesta di confronto con le istituzioni locali appare dunque come un ultimo tentativo per evitare la liquidazione di due società che rappresentano non solo un patrimonio sportivo, ma anche un progetto di rigenerazione urbana e di sviluppo sanitario per la città di Terni.
