La sconfitta con il Livorno, d'accordo. Ma soprattutto, l'unione per gli operai dell'Ast: tutti insieme con gli uomini dell'acciaio per i loro posti di lavoro. Ieri, la squadra di Tesser è scesa in campo con i caschetti tipici degli operai come segnale di vicinanza. Abbiamo chiesto un parere in merito a Luca Marchetti, giornalista di Sky Sport e anche in telecronaca nella sfida di sabato pomeriggio col Livorno:
"Ci sono alcune cose che commuovono. Anche se non cambiano i rapporti di forza, anche se non servono a nulla o non riescono a portare (in concreto) quello che servirebbe. Le decisioni che sta prendendo in questo momento la Thyssen Krupp avranno un impatto devastante su Terni. È sicuramente il periodo economicamente più difficile degli ultimi 130 anni. Terni lo sa e lo ha dimostrato.
Vedere una città intera scendere in piazza per manifestare in solidarietà ai lavoratori dell'Ast (e dell'indotto) è stato letteralmente commovente. Per le strade di Terni si è riversato tutto l'orgoglio e l'amore che i ternani hanno nei confronti della propria terra, della propria città. Era impossibile non scendere e partecipare. Molto probabilmente questa imponente manifestazione umana d'affetto non porterà a nulla e non è certo questa la sede per analizzare una situazione che è sicuramente molto complicata.
Mi ha fatto estremamente piacere però vedere che la Ternana non ha fatto mancare il suo apporto. Lo ha sempre fatto, a dire il vero, anche in passato, quando la situazione in accieria cominciava a farsi difficile. Terni, l'acciaieria e la Ternana sono sempre stati legati indissolubilmente da un filo. D'acciaio. Prima lo stadio in viale Brin, poi la presidenza di Agarini, fino ad arrivare (purtroppo) a questi giorni. I giocatori non possono far nulla per sistemare la situazione ma possono lanciare dei segnali. Possono sentirsi integrati con la realtà che vivono tutti i giorni, Si può sfruttare la visibilità che il calcio regala per mandare dei messaggi. Andare a trovare gli operai, la scorsa settimana, è stato un bellissimo gesto. Peraltro come ha ricordato Tesser spontaneo, voluto, cercato. Tanto quanto il caschetto in testa. Più singolare di una maglietta, più solidale, forse.
Sotto quel caschetto per un attimo prima della partita ognuno dei giocatori si sarà immedesimato in un ternano, in un operaio ternano. Ma quello che conta è che per un giorno in più si sia parlato nuovamente di Terni e dell'Ast. Tutti i giornali nazionali (sportivi ma soprattutto non) hanno riportato la foto dei ragazzi in rossoverde con il caschetto in testa. Non cambia nulla, è vero, ma certi gesti e certe manifestazioni valgono di più che una vittoria contro la seconda in classifica".
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