RIVIVI – Ternana, Mammarella: “Soddisfatto del mercato? Si”

Carlo Mammarella direttore sportivo della Ternana Calcio - Foto TernanaNews
Benvenuti nella diretta testuale della conferenza stampa post calciomercato del direttore sportivo Carlo Mammarella.
Soddisfatto del mercato? Ti manca qualcosa? E’ la squadra fatta per un sistema di gioco oppure è un organico che può consentire a Liverani di variare?
D’accordo con il mister abbiamo deciso di portare avanti la sua idea iniziale, ovvero il 3-4-2-1. Poi abbiamo cercato di variarlo dandogli più soluzioni con giocatori duttili per ruoli e caratteristiche. Questo ci da la possibilità anche di variare in difese varianti. Soddisfatto? Sì. Siamo partiti da lontano e con tante difficoltà che tutti sappiamo. Quando in chiusura di mercato capisci realmente quello che si è fatto tutti quanti insieme comprendi di aver fatto un buon lavoro. Sono d’accordo con Fabio quando afferma che iniziamo con un mese di ritardo. Sapere l’importanza che do alla creazione di un gruppo, dell’empatia e altri aspetti che servono per affrontare un campionato. Ora cercheremo di creare le basi di cui ho appena parlato, sapendo di avere delle armi da mettere in campo ma che hanno bisogno di tempo anche per mettersi apposto fisicamente. Dobbiamo essere anche bravi nel gestirli.
E’ stato il tuo primo mercato, hai subito dovuto scalare l’Everest. Quanti crediti hai riscosso e debiti fatti con i tuoi colleghi?
Più crediti – sorride – l’aspetto della credibilità è figlio di quello che uno ha seminato in carriera. Non abbiamo fatto contratti onerosi. Chi ha scelto la Ternana lo ha fatto per la maglia, per l’allenatore, per la piazza, per tanti aspetti. Ho giocato la carta, spero importante, di chiedere ai ragazzi oltre il muro che c’è oltre. Chi ha avuto la capacità di affacciarsi oltre il muro oggi è qui con noi. E li ringrazio. Ho cercato di mantenere la linea dei calciatori portati da me l’anno scorso: futuribili, che non guadagnano molto.
Si è passati dall’esonero alla chiamata estiva…
La chiamata è arrivata dal Sindaco in accordo con la presidenza è stata in ottica delle possibilità di vendita della società. L’obiettivo era ridurre le spese per consentire a chi oggi deciderà di iniziare questo percorso di non tirarsi indietro. Per ridurre i costi la strada più semplice, per modo di dire, era andare a toccare il parco giocatori. Mi ha aiutato il fatto di conoscere il gruppo.
Ci sono state trattative per alcuni centravanti che non sono arrivati. Si procederà con il mercato degli svincolati? La Ternana oggi ha quattro portieri. A proposito della lista: qualcuno dovrà restare fuori…
Morlupo non rientra nella lista avendo fatto più di due anni consecutivi nel nostro settore giovanile. Idem per i due portieri che settimanalmente possiamo decidere chi tenere fuori e chi tenere dentro. Deciderà l’allenatore. La scelta di D’Alterio è nata da uno scambio tra la Ternana e la Reggiana nella quale Franchi sarebbe andato in cambio di Stulac. Non si è verificata però ho deciso di andare avanti con D’Alterio che è un valore aggiunto. L’attaccante? Veniva dall’operazione che si stava facendo con il Cosenza, ne avremmo aggiunto uno in più nel momento in cui Ferrante fosse uscito. Fuori lista? Oggi dovremmo finire con un’ultima risoluzione. Viviani non lo abbiamo contato nei 23. Abbiamo deciso di tenerlo fuori. Kerrigan ha subito un infortunio muscolare che lo terrà fuori tra i 50 e i 60 giorni, questo ci agevola con il cambio che possiamo fare durante la prima fase del girone d’andata. Ci prendiamo tutto il tempo visto che sono due mesi. Non è un discorso di Brignola o altri. Sappiamo che per noi è un vantaggio.
D’Alterio è una bocciatura per Vitali?
No è un’occasione di una trattativa nata quando si è verificato uno scambio. Ferrante era stato attenzionato anche dallo stesso Crotone. Ho preferito chiuderla, perché numericamente non rappresentava un problema. E’ una scelta in più a disposizione.
E’ una Ternana che dovrà lottare per la salvezza?
Dovrà crescere giornalmente. Non mi piace parlare di obiettivi. Sicuramente partiamo in ritardo con delle basi diverse. Sarà un ripercorrere quello che è stato anche per l’allenatore quanto fatto in questo mese. Ho fatto dieci anni in B e sono sempre partito sapendo che mi sarei dovuto salvare all’ultima giornata. E invece c’è il percorso che fa la differenza, la voglia di un gruppo di volersi togliere delle soddisfazioni.
C’è stato un desiderio che non sei riuscito ad esaudire? Il reparto che si è rinforzato di più?
E’ una squadra omogenea, abbiamo giocatori che possono ricoprire più posizioni. Per quanto riguarda grandi rifiuti no. C’è stata la situazione con Zambataro. Eravamo in trattativa. Si è fatto un viaggio per venire a parlare personalmente. Non era un aspetto economico. E’ andata così. Va bene, sapevo che poteva succedere. Sul finale di mercato abbiamo avuto la possibilità di scegliere con il mister se inserire un difensore o un altro ruolo con l’ultimo slot. Vuoi l’infortunio di Capuano, vuoi il percorso di Loiacono che ancora deve recuperare del tutto.
Hai avuto rassicurazioni in merito alla scadenza del 16 settembre?
Non ci sto pensando a questa cosa. Ci sono le persone predisposte che si occupano di questo aspetto così come quello della vendita della società. Il mister vi ha riferito le parole del presidente inerenti la questione dello stipendio. Mi fermo qui.
C’è stato un momento difficile?
Il lavoro è stato quotidiano, sui ragazzi, sul mercato, sul campo, sui dipendenti, su tutto quello che riguarda la Ternana Calcio. Da parte di tutti c’è stato l’amore nei confronti di questa società e maglia. Di portare avanti il proprio lavoro con dignità. Ringrazio anche tutte le persone che oggi lavorano all’interno. Sono fondamentali, tanto volte anche una pacca sulla spalla o una semplice chiacchierata su quelle che sono le difficoltà personali aiuta.
La Ternana ha mantenuto molti big. Quanto è stato difficile?
La difficoltà più grande c’è stata con Martella. L’ultimo giorno ha avuto l’opportunità di tornare in B. Non ho voluto negargli questa opportunità ma per la Ternana non c’erano i presupposti economici. Per quanto riguarda Capuano lo ringrazio perché fino all’ultimo giorno ha avuto l’opportunità della Salernitana. Mi ha parlato, mi ha detto parole bellissime. Continuerà ad essere centrale.
La Ternana oggi paga anche direttori che non lavorano più per il club. Tu sei in scadenza…
Non ho dato la priorità a questo aspetto. Ne ho parlato anche con il direttore generale Mangiarano. Vedremo. Ma parto da lontano. Bisogna capire cos’è la Ternana per Carlo Mammarella e cos’è Carlo Mammarella per la Ternana. Credo che sia giusto dirlo perché molte persone me l’hanno chiesto, non mi sono mai aperto perché è stata una cosa pesante e personale. L’anno della vittoria del campionato, nel 2021, per 5 mesi avevo una malattia in corso, pesante, importante. Ogni notte succedevano cose pesanti. Però la mattina mi svegliavo, venivo al campo, mi allenavo. E’ stata una stagione pazzesca. Ho finito con la partita di Supercoppa con i nostri cugini perugini alzando la Coppa con 40 di febbre. Dentro di me era la stagione dove le cose andavano talmente bene che non avrei mai rinunciato. La vita poi ti presenta il conto ed è stato pesante, per tanti aspetti. Qualche settimana dopo mi sono trovato in ospedale a lottare per la partita più difficile. Accompagnato dal calore e il supporto dei miei compagni di squadra. Lì nasce il mio rapporto con il Sindaco Bandecchi che personalmente non mi ha mai regalato niente. E’ stata la persona più vicina alla mia famiglia, per mesi alle 20 voleva sapere come stavo io, cosa mi avessero fatto e come stava la mia famiglia. Quando sono entrato alla mia famiglia che oggi è qui con me gli hanno detto che grandi possibilità di tornare non ne avrei avuto. Ad agosto 2021 in ospedale, senza sapere di tornare a casa, ho fatto la risoluzione di contratto sul letto di ospedale per consentire alla Ternana di acquistare Bruno Martella e non fare un’ulteriore fideiussione. L’ospedale di Terni è stato di grandissimo aiuto nella persona di Stefano Donzelli che è tutt’ora il mio angelo custode, il professore Mattia Bellani dell’ospedale maggiore di Novara che tutt’ora si preoccupa delle mie condizioni. Ancora oggi rido quando ripenso a quello che mi disse: dovrei stare attento allo stress – sorride – un piccolo intoppo l’ho vissuto a gennaio e lo sapete. Questo è per farvi capire cosa rappresenta questa maglia e questa città per me. Tutto il resto passa in secondo piano.
Nonostante i problemi la Ternana è stata cercata e molto da procuratori e giocatori…
La Ternana mantiene un appeal. Questo è un aspetto importante. Quando prima parlavo di guardare avanti, ho cercato di far sognare i ragazzi immaginando di vedersi nel nuovo stadio della Ternana. Mi piacerebbe a me vedermi seduto in tribuna nel nuovo stadio.
A Rimini si gioca?
Credo non ci siano problemi. Credo stiano risolvendo i problemi interni. Con il mister ci siamo detti di restare concentrati in casa nostra.