Le promesse dei D’Alessandro: tante parole, pochi fatti

Le promesse dei D’Alessandro: tante parole, pochi fatti

Stefano D'Alessandro presidente della Ternana Calcio

Otto mesi di presidenza D’Alessandro, prima Stefano in solitaria quindi con l’aggiunta del fratello Maurizio. Dieci mesi di fuochi artificiali che, purtroppo, si sono esauriti troppo presto e senza la classica raffica finale. Da settembre del 2024 fino alla vigilia dell’ultima sfida, quella persa ai rigori contro il Pescara, quella che sembra aver tappato la bocca e bruciato le ali al volo dei D’Alessandro.

Noi abbiamo voluto ritrovare in tutte le sue conferenze stampa non tanto le sue affermazioni sulla gestione tecnica della società (e ci sarebbe tanto da dire anche in questo caso) ma su quella economica. Quella che D’Alessandro ha voluto sempre difendere, alle volte anche con toni aggressivi, nelle tante conferenze stampa, alcune improvvisate, soprattutto dopo le vittorie. E che ora, dopo la decisione di lasciare e l’impossibilità di continuare, diventano quasi grottesche.

Guarda il video con le rassicurazioni di Stefano D’Alessandro

«È stato fatto un lavoro importante, anche di programmazione e sviluppo, per la prossima stagione. Nel frattempo sto sistemando la parte finanziaria: l’obiettivo è mettere al riparo la Ternana fino a fine campionato dal punto di vista economico-finanziario. Stiamo predisponendo un aumento di capitale importante, per dare solidità al club. È un lavoro che sto portando avanti personalmente.»

«Se mi chiedete se sono interessato allo stadio, vi rispondo: assolutamente sì. Ho fatto questa scelta proprio perché credo che in questo momento nessuno meglio di me possa curare la riorganizzazione, il riassetto, la sistemazione finanziaria, e iniziare a rendere la Ternana anche produttiva. Se qualcuno pensa che il mio arrivo comporti un ridimensionamento, si sbaglia: voglio sviluppare un progetto importante, e per farlo dobbiamo puntare al massimo.»

«Dalla prossima settimana comincerò a sviluppare progetti per aumentare i ricavi. Questa squadra ha costi da Serie B, ma ricavi da Serie C. È uno squilibrio che dobbiamo ridurre. La Ternana l’ho acquistata io. Non c’è nessun altro dietro. Le parole del Sindaco non le vedo in modo negativo: è giusto che il primo cittadino voglia avere più chiarezza su chi gestisce un patrimonio della città. Ma le mie capacità economiche le dimostrerò coi fatti, col tempo.»

«Una parte importante del progetto riguarda anche lo stadio. N21, la mia holding, verrà trasformata in società operativa e commerciale. Lavorerà nei settori che conosco: comunicazione, marketing e telefonia. Rafforzare N21 significa rendere più solida anche la Ternana. Posso dirlo con certezza: siamo tranquilli per tutta la stagione. La società è messa in sicurezza, punto.»

Sul centro sportivo e il progetto stadio:

«Se ci sarà la possibilità di realizzare un centro sportivo, sarò pronto. Le mie capacità si vedranno, ma l’aumento di capitale che faremo sarà reale, fatto con soldi veri, non parole. La Ternana oggi ha solo costi, lo so bene. Ma il mio obiettivo è aumentare i ricavi. Lo stadio per me è una priorità. Se c’è la possibilità di acquistarlo, iniziamo a parlarne subito: Comune, Regione, Provincia, mettetemi a disposizione l’area e io costruisco.»

«Quando sono arrivato, c’era il rischio che ci staccassero la luce dello stadio per una bolletta non pagata da dicembre 2023. Non mi spaventa. Voglio fare lo Stadio della Ternana, e lo faremo. Nel centenario inizieremo la costruzione. Abbiamo investito un milione sul mercato, abbiamo firmato un accordo triennale con Liverani, perché vogliamo costruire un progetto a lungo termine.»

Sul futuro tecnico e gli obiettivi:

«Ci siamo ritrovati a rincorrere dopo essere andati in vacanza da primi in classifica. Abbiamo una rosa forte, l’abbiamo puntellata. Se non dovessimo salire, ci riproveremo. Ma serve programmazione. Per me il bene supremo è la Ternana. Non c’è altro da aggiungere.»

«Io voglio portare avanti anche un progetto di stadio clinico, con servizi integrati. Faremo tante iniziative, lo vedrete da subito. Siamo pronti. La Ternana è diventata una società solida, appetibile, con un progetto tecnico e societario importante. A inizio anno ci saranno grandi novità anche sul centro sportivo.»

Sulle critiche ricevute:

«Non credete alle favole: non c’era niente dietro. L’ho comprata io. Se qualcuno dice che c’è qualcun altro, si sbaglia. La Ternana è un’azienda, ci metto i miei soldi, ogni mese. E non poco. Io mi sveglio la mattina e penso alla Ternana, vado a dormire e penso alla Ternana. Basta con questo D’Alessandro però. Il problema è D’Alessandro. D’Alessandro è arrivato, c’ha salvato ma però. Ma però di che?! D’Alessandro vuole il bene della Ternana.»

Le scelte:

«So che qualcuno dirà che “non era il momento”. Ma il momento lo decide il futuro. Ho la responsabilità di una città, di 23 ragazzi, di un’azienda. Se non saliamo, ci riproveremo. Tiriamo una riga e si riparte.»