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Le 5 cose che ho imparato di Pescara-Ternana

Ho imparato che dopo una sconfitta ci si rialza, sempre. E questo sembra averlo imparato anche la Ternana. Anzi sembra quasi il segno distintivo di questa squadra. Il top sarebbe non dover pe forza prendere uno schiaffone (o perdere una partita in casa) per ritrovare intensità e concretezza. Ecco su cosa deve lavorare Breda: la continuità. Ma questa squadra sta scoprendo, partita dopo partita che la personalità ce l'ha, eccome. Altrimenti prestazioni del genere, in serie B, non le tiri fuori. E una volta che acquisirà questa consapevolezza ci sarà da divertirsi.

Ho imparato che i gruppi si costruiscono con i piccoli gesti. E questo ce l'ha insegnato Biagio Meccariello. Uno che da quando è arrivato Breda il campo praticamente non l'ha mai visto ma non ha mai detto nulla a nessuno. Ha continuato ad allenarsi più forte di prima, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre pronto a fare spogliatoio. Non sentirete mai nessuno parlare male di Mecca, non sentirete mai nessuno criticato da lui. Ha aspettato il suo turno e ha tirato fuori una grande prestazione (ma questo lo sapevamo già!). È grazie a persone come lui (e come Valjent) che i gruppi crescono bene. E questo non bisogna mai sottovalutarlo.

Ho imparato che ora possiamo contare anche su Dugandzic. Eh già, perché degli attaccanti della Ternana praticamente mancava soltanto lui… Ogni volta che era entrato in campo, diciamoci la verità, non aveva praticamente mai convinto. Stavolta ha portato i tre punti. E della batteria degli attaccanti in rossoverde era l'unico che non aveva timbrato il cartellino. È vero che anche Gondo non ha segnato ma al suo attivo ha una traversa e un assist. E quindi ora la speciale classifica recita: Falletti 3, Belloni, Ceravolo, Furlan 2, Dugandzic e Avenatti 1. Ora tocca a Felipe aumentare il bottino.

Ho imparato (ancora una volta) che gli arbitri non sono tutti bravi. La prestazione di Marini di Roma non è stata impeccabile e ha rischiato di falsare (eccome) la partita. Non visto il fallo da rigore su Gondo, generosa la punizione a due concessa al Pescara (che poi ha portato al pareggio), eccessivo anche il secondo giallo a Zanon. Il tutto condito da un atteggiamento che (almeno dalla tv) sembrava poco conciliante sia con il Pescara che con la Ternana. Insomma, per fortuna Dugandzic, altrimenti ci sarebbe stata un'altra settimana all'insegna delle recriminazioni arbitrali. Ah: aggiungiamo una cosa. Fa bene Breda a non lamentarsi in pubblico. Ma la società in qualche modo dovrebbe segnalare queste sviste.

Ho imparato che siamo una squadra da trasferta. Anche se non ne sono molto convinto (ne parliamo anche a parte). E qui torniamo al concetto della personalità. Questa squadra si è trasformata da punchball (vedi Trapani, Modena, Salerno in superiorità numerica, Spezia) a predatrice. E non c'è la sindrome Liberati. Anzi da quella bisognerà proprio allontanarsi il più possibile. Speriamo di impararlo la prossima settimana

 

Redazione TernanaNews

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