Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Arezzo 1-1

Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Arezzo 1-1

Esultanza Ternana - Foto Alberto Mirimao

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Le 5 cose che abbiamo imparato da… ” questa dedicata a Ternana-Arezzo 1-1.

Eguagliata la miglior striscia positiva
Abbiamo imparato che la Ternana ha eguagliato la sua miglior striscia di risultati utili consecutivi. Con il pareggio di ieri in casa contro l’Arezzo sono 4 le gare di fila nelle quali i rossoverdi sono andati a punti. Il primo filotto aveva avuto inizio a Rimini per poi concludersi con la sconfitta di Rimini. Anche in questo caso 4 partite a punti. Il Gubbio è avvisato.

Proietti è prezioso
Abbiamo imparato che Mattia Proietti è prezioso per questa Ternana. Con lui in campo la squadra ha avuto equilibrio, a tratti è stata compatta ed ha avuto anche una interessante varietà d’idee di gioco. Con la sua uscita la Ternana ha dovuto rivedere il modo di attaccare ed ha faticato a difendere bene come aveva fatto fino a quel momento, subendo anche gol e rischiando il k.o. nel finale.

Quando verticalizza la Ternana è divertente
Abbiamo imparato che quando riesce a verticalizzare la Ternana sa essere divertente. Basta rivedere l’azione del momentaneo vantaggio. Proietti, si sempre lui, apre per Ndrecka che mette dentro per la geniale sponda di petto di Ferrante a servire Dubickas che al volo fa 1-0. Idee, rapidità, feeling e qualità. Tutto in un’azione. Ps. Ci piacerebbe vederne di più.

Dubickas sempre più bomber
Abbiamo imparato che Edgaras Dubickas è sempre più il bomber della Ternana. Con il gol messo a segno contro l’Arezzo è salito a quota 5 in campionato in 8 partite disputate. Un bel ruolino di marcia per la punta che ha già eguagliato la sua performance della scorsa stagione: 5 reti in 22 gare di campionato.

Garetto tuttocampista
Abbiamo imparato che Marco Garetto dove lo metti sta. Sono ormai due partite che Liverani lo piazza sulla trequarticampo avversaria. Non per illuminare il gioco rossoverde ma per rendere un inferno la vita del play basso dell’altra squadra. Pressa, marca, sporca le linee di passaggio e di testa mette in ansia gli avversari. Quando poi c’è da arretrare il proprio raggio d’azione lo fa senza fatica come nel finale contro l’Arezzo quando si è messo in linea con Vallocchia.