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Le 5 cose che abbiamo imparato da Modena-Ternana

Sapevamo sarebbe stata dura, soprattutto all'inizio: ma una partenza del genere non volevamo immaginarla. A Modena beffa o sconfitta meritata? Ad ognuno le proprie interpretazioni, fatto sta che la Ternana uscita sconfitta per 1-0 dal Braglia ieri sera non è piaciuta nemmeno un po'. A nessuno. 

1 – Gli "attributi" vanno tirati fuori. 

O quantomeno la squadra deve dimostrare di avere quel carattere che Toscano ha elogiato da agosto: l'ha detto anche Simone Longarini, del quale parleremo ampiamente. Ieri la Ternana è parsa semplicemente molle: è stata in partita, sì, ma senza mai dare l'idea di volerla azzannare, quando l'avversario era assolutamente alla portata. I venti minuti circa in superiorità numerica, poi, sono stati semplicemente da buttare. Ci siamo concessi il lusso di sprecare un'occasione gigantesca…

2 – Torna il "diesel" Toscano.

Con l'allenatore calabrese la Ternana aveva collezionato, nella stagione 2012/13, la peggior partenza della sua storia in Serie B con 1 punto in 4 partite, salvo poi concludere la sua migliore annata dal ritorno in seconda serie. Sperando e nel positivo corso e ricorso storico, e in un risultato diverso da un KO interno lunedì con il Livorno, c'è da constatare come, negli ultimi anni, le squadre di Toscano abbiano sempre faticato: "soli" 7 punti per la Ternana 2011/12 che stravinse il campionato di Lega Pro; 4 punti per le Fere 2013/14 (grazie alla stentata vittoria al debutto col Carpi); 6 punti in 5 partite l'anno scorso a Novara, con vittoria finale del campionato.

3 – Il tandem offensivo è in sofferenza totale.

Un fattore comune di queste prime tre uscite stagionali della Ternana (se vogliamo considerare le sfide ufficiali contro le "pari quota" siamo a quattro) è non solo la mancanza di reti dal rodato duo Avenatti-Ceravolo, ma anche e soprattutto il bassissimo coefficiente di pericolosità. Vero che il problema nasce da lontano: il gruppo è poco collaudato e di palloni pericolosi, alle due punte rossoverdi, tra i piedi ne sono passati pochissimi, se non nessuno. Ma anche ieri al Braglia nè la punta uruguaiana nè l'attaccante locrese hanno trovato la zampata giusta, quella che ti aspetteresti da Avenatti e Ceravolo. A tratti impalpabile il primo (lotta tanto, ma è pur sempre un attaccante), evanescente il secondo: mentre intanto la striscia negativa continua.

4 – Le gerarchie a centrocampo vanno ancora stabilite.

Qui siamo nella normalità: il reparto è stato, per intero, rinnovato ad agosto, i giocatori non si conoscono e il calendario non aiuta. Il tempo che si può concedere alla Ternana, per ammissione dello stesso Toscano, non è superiore ai 10 giorni o al massimo alle due settimane: perchè che le idee non siano ancora chiare per il centrocampo, ieri, è parso solare. Confermato in blocco il terzetto di centrali visto col Cagliari, salvo poi stravolgerlo con tre sostituzioni (tre!). Oltre al "caso" Valjent (duttile, sì, ma davvero pensiamo di poterlo vedere impiegato ogni volta a centrocampo E poi in difesa?), vanno ancora definiti sia la dimensione ideale di ogni singolo giocatore nella mediana a tre, sia le gerarchie per ogni ruolo. Serve stabilità, al momento l'idea è che il reparto centrale sia liquido. Da costruire.

5 – Simone Longarini è arrabbiato.

Molto arrabbiato. E ha voluto far sentire la sua voce, la sua presenza: una delusione cocente, quella Ternana così spenta e supponente in campo. La società ha costruito un gruppo di qualità e seguito le indicazioni tecniche (quindi, di Toscano), ma così non ci siamo. Tutto giusto: siamo sicuri, però, che tempi e toni della comunicazione del neo-amministratore unico siano azzeccati? Perchè il messaggio diventa "minaccioso" e al contempo criptico nel finale: "Ora basta, è giunto il momento di tirare fuori gli attributi. Contro il Livorno la Ternana avrà a disposizione un solo risultato: la vittoria. Se così non dovesse essere, mi regolerò di conseguenza". Bene, benissimo lo sprone. Ma in caso di risultato negativo, in quali conseguenze si tradurrano queste parole? Sperando di non dover assistere a "colpi di testa", non resta che aspettare. In fondo, per fortuna o per disgrazia, il Livorno arriva tra appena 48 ore…

 

Federico Trastulli

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