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Le 5 cose che abbiamo imparato da Catania-Ternana, 0-0

 1. La Ternana ferma l’emorragia

Abbiamo imparato che la Ternana è riuscita nel centrare il primo obiettivo: fermare l’emorragia di punti. Dopo due sconfitte consecutive la squadra rossoverde è tornata a muovere la classifica. Lo ha fatto ottenendo il minimo, ovvero pareggiando in casa del Catania. Sicuramente un risultato positivo in vista dello scontro direttore per le zone alte della classifica in programma mercoledì sera contro il Bari.

2. Iannarilli, Bergamelli e Palumbo, la Ternana si aggrappa a loro

Abbiamo imparato che se la squadra non gira a dovere c’è sempre qualcuno che riesce a spiccare e che può trascinare fuori dalle sabbie mobili gli altri. Dalla partita di Catania spiccano su tutti Iannarilli, Bergamelli e Palumbo. Il primo con la sua parata ha blindato la porta rossoverde, il secondo ha guidato bene la difesa nonostante qualche acciacco mentre il terzo ha confermato di essere l’unico, al momento, in grado di poter creare gioco.

3. In pochi si prendono rischi e assumono responsabilità

Abbiamo imparato che nella Ternana di questo periodo sono in pochi a prendersi rischi e ad assumersi responsabilità importanti. Eppure la rosa della squadra è composta da giocatori esperti e con un passato vincente. Nonostante questo anche a Catania si è vista poca intraprendenza da chi, invece, dovrebbe averne in abbondanza. E non è un caso che in questo lasso di tempo la Ternana non sta segnando e, dunque, vincendo.

4. Ternana agganciata dal Potenza

Abbiamo imparato che la corsa al secondo posto si è fatta più complicata. Il pareggio di Catania è stato utile anche in chiave classifica visto che ha evitato ai rossoverdi di perdere un ulteriore posizione in classifica. Ora la Ternana condivide la quarta posizione con il Potenza ed è a 2 punti dal Monopoli terzo e a 6 dal Bari secondo.

5. La fase offensiva continua a non essere incisiva

Abbiamo imparato che la fase offensiva della Ternana continua ad essere sterile. Anche a Catania palle gol nitide non ce ne sono state. L’unico a rendersi pericoloso concretamente è stato Palumbo con una conclusione dalla distanza. Per il resto gli attaccanti si sono mossi tanto senza mai mettere in difficoltà il portiere avversario o magari servendo assist ai compagni. 

Alessandro Laureti

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