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La Ternana e la maledizione del tre

Non crediamo nella fortuna, nella sfortuna e più in generale nelle stregonesche maledizioni o nel malocchio, certo è che a volte le coincidenze si fanno davvero particolari: una, a tal proposito, riguarda proprio il cammino in campionato della Ternana. 

La maledizione del tre vogliamo chiamarla, dal momento che è proprio questo numero che sembra voler condannare, spesso oltre misura, le tre partite giocate in trasferta da parte delle Fere, contro Salernitana, Entella e Bari. Dicevamo, tre partite in trasferta, la prima delle quali pareggiata 3-3, dopo che la Ternana era passata in vantaggio, indovinate un po', tre volte. Al Comunale di Chiavari e al San Nicola due sconfitte, con l'Entella 3-1 e col Bari 3-0, con la squadra schierata in campo con la difesa a tre tanto cara all'allenatore della Ternana. Addirittura Pochesci si affida al 3331, per allenare la sua squadra a giocare in inferiorità numerica in ogni reparto ma certo, la scelta di tutti questi numeri perfetti, alla fine, tanto perfetta non si è dimostrata, dal momento che i tre dietro sono andati in difficoltà più di tutti gli altri. Sarà magia? Sarà la cabala? Macchè, sono solo coincidenze! Che devono far riflettere, però. 

Già, perchè se in tre incontri esterni la Ternana è riuscita nell'impresa di incassare 9 reti da parte degli avversari, riuscendo a portare a casa un solo punto, ecco che qualche domanda si deve incominciare a porsela, come ha già dimostrato lo stesso Pochesci sabato pomeriggio. Per il momento la Ternana non riesce a giocare sicura con la difesa a tre e quindi, con buona probabilità, per il momento si tornerà a due centrali difensivi e due terzini, un modulo con cui i rossoverdi hanno dimostrato di sentirsi a proprio agio, almeno fino ad oggi. Forse, l'ormai famoso 3331 è ancora troppo spregiudicato per le Fere, che non sembrano pronte ad un gioco così offensivo, tanto che si fa fatica ad arrivare al tiro. La sfrontatezza e il gioco veloce vanno bene, ma probabilmente a volte si rende necessario rallentare il pallone, ragionare e magari "sprecare" un tocco in più per imbastire al meglio le azioni d'attacco. Al di la della "iella" e delle "maledizioni", i nove gol incassati lontano dal Liberati questo ci dicono, che il bel gioco piace a tutti ma che forse non è sempre possibile farlo, a volte bisogna essere più concreti che belli.

Marina Ferretti

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