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La storia di Mecca, il gigante buono: “Felice per il rinnovo. Il gol? Era ora… Io ero un bomber!”

Ci ha messo 75 partite ufficiali con la maglia della Ternana prima di segnare un gol. Addirittura 72 di campionato. Ha giocato in tutti i ruoli della difesa per le le Fere, ci ha rimesso anche un ginocchio, ora con l'esclusione di Masi dalla lista degli over sarà "costretto" anche a fare gli straordinari.

E pensare che poteva toccare a lui essere fuori, se non fosse stato per un trattativa lampo, conclusasi nel migliore dei modi, con la firma sul nuovo contratto. Altri tre anni in rossoverde. Un contratto festeggiato con il primo gol: il modo migliore per "prenotare", chissà, anche la fascia di capitano…

"No no, quella la lasciamo a Gigi, che è un mio grande amico. Non ho fretta di prendegliela. Anzi, spero che se la tenga lui, perché significa che rinnova".

A proposito di rinnovi, il tuo è arrivato. Quello di Vitale ancora no (e chissà se mai gli  verrà proposto… NdR). Sei più soddisfatto per aver firmato e trovato accordo o hai ancora un pizzico di delusione per la fretta che ti hanno messo e lo spauracchio di finire fuori lista?

"Devo dirti la verità: a me il fatto di finire fuori lista non l'ha detto nessuno. Nessuno mi ha mai forzato. È vero. È stata una trattativa strana e veloce. All'inizio sembrava che tutto fosse a posto, poi tutto saltato. Alla fine invece intorno all'ora di cena si è risolto tutto e ho firmato praticamente nella notte. Ma con me il presidente è stato sincero e aperto. Non posso davvero che parlarne bene. E non perché ho firmato! Giuro che non ha avuto mai un atteggiamento intimidatorio".

Quindi non hai mai avuto paura di finire fuori lista, come è successo a Masi?

"Per Alberto mi spiace molto. Siamo arrivati alla Ternana praticamente insieme, abbiamo più o meno la stessa età, giochiamo nello stesso ruolo. A me tutti dicevano che sarebbe toccato a me. Non so come l'avrei presa. Di sicuro mi spiace sia successo a lui. Io avevo "paura" sì, ma ribadisco che nessuno mi aveva detto nulla".

Finalmente in gol… Ci avevi provato tante volte e non eri mai stato fortunato… 

"E' vero! E pensare che da bambino facevo l'attaccante…".

Come l'attaccante???

"Si! Giocavo centravanti, ero il più alto e quindi mi mettevano lì.. E vuoi sapere? Segnavo anche un sacco di gol! Un anno sono stato anche capocannonie della mia squadra!".

E che squadra era? E soprattutto perché non hai continuato a giocare come attaccante?

"La squadra si chiamava Real Airola. C'era anche mio papà come dirigente. E io segnavo perché avevo una motivazione in più. Un premio gol particolare".

Spiega…

"Da bambino avevo paura del buio. Facevo fatica ad addormentarmi.  E allora mio papà mi aveva detto che se avessi segnato la domenica mi faceva dormire con lui! E io allora non vedevo l'ora di giocare per poter segnare e non dormire da solo! Hai capito perché sono diventato capocannoniere?".

E dopo?

"Dopo la paura è passata e le esigenze del mister pure. Io sono cresciuto e mi hanno spostato sempre un po' più dietro. Ma sempre come giocatore offensivo. Il mio primo campionato da difensore, peraltro terzino destro (e se non ricordo male ho fatto tre gol) l'ho fatto all'Andria, l'hanno prima di venire alla Ternana".

Cioé, fammi capire, tu prima di quell'anno non avevi mai giocato difensore?

"No, se non per necessità".

E quindi, sempre per capire, alla Ternana hai iniziato a giocare difensore centrale, visto che Toscano faceva una difesa a tre…

"Esattamente! Però devo dirti che l'esperienza da attaccante mi aiuta moltissimo per capire alcune situazioni di gioco e per leggere bene alcuni movimenti dell'attaccante. Sono avvantaggiato perché so già cosa serve per fare gol! Certo, speravo che potesse servirmi per realizzare qualche rete in più io, ma alla fine credo che vada bene così".

Beh, certamente! Ma almeno il gol è arrivato. E ora grazie al gol abbiamo scoperto una storia pazzesca. La storia di un piccolo bomber con la paura del buio, che è diventato grande facendo il difensore!

 

Redazione TernanaNews

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