Il prof. Renosto a TN: “Dianda, tutto sul rientro: ecco quando e come”

"Per i sogni ed i miracoli bisogna crederci, e mai mollare". Un messaggio che assume valore, sempre di più. Parola del Professore Edoardo Renosto, preparatore atletico della Ternana. Una delle persone più vicina – insieme alla fidanzata Elisa – a Salif Dianda, entrato in un tunnel lunghissimo il 29 marzo 2013. Caracciolo gli crollò addosso, e la prima diagnosi fu drammatica: non sarebbe potuto tornare a giocare. Un percorso lungo e difficile, operazioni dopo operazioni. Corse, grinta, sudore. E oggi la grande notizia: Dianda può giocare. La luce in fondo a quel tunnel maledetto: "Salif – racconta in esclusiva a TernanaNews.it il Prof. Renosto – ha seguito un percorso iniziato, che ha previsto vari step con logica e gradualità perché nessuno ci correva dietro. L'obiettivo era soltanto quello di tornare in campo. Il calciatore adesso è nella fase che lo riporterà al calcio giocato, ma dico che comunque serve pazienza per un motivo particolare…". 

Prego…

"C'è stata una lesione importante, quella del nervo sciatico. Oltre all'infortunio grave subito al ginocchio. Non ci sono più limiti funzionali, il calciatore è recuperato ma bisogna comunque prestare molta attenzione". 

La componente mentale quanto influisce?

"Molto. Bisognerà superare anche alcune paure, ma fa parte del percorso che abbiamo iniziato già tempo fa. E' come se stessimo facendo una maratona. Siamo arrivati al 25esimo chilometro. Ne mancano diciassette, ma la vera gara inizia adesso". 

E' possibile ipotizzare una data di rientro?

"Io, a marzo, dicevo che sarebbe stato pronto a dicembre. Ecco, quella data non la sposto. Ma la componente mentale sarà importante. Comunque, a prescindere da tutto, per me potrà giocare ma è logico che inizierà facendo alcune gare con la Primavera per ritrovare la lucidità". 

C'è stato un momento difficile in questo percorso iniziato a marzo?

"No, sinceramente no. Per i sogni e i miracoli bisogna lottare, crederci e poi raggiungerli. Sapevamo che non avevamo fretta, e intanto vedevo che il ragazzo migliorava giorno dopo giorno. Salif si impegna tantissimo, sin dal primo giorno. Ci crede sempre di più. Forse, se devo dire un momento duro, dico quando è stata effettuata l'operazione al crociato". 

E un ricordo piacevole di questo percorso?

"A maggio gli ho detto: 'Noi a quell'obiettivo ci arriveremo. Però, goditi il viaggio. Perché il percorso che faremo sarà straordinario, e sarà quello che ti rimarrà dentro quando tornerai'. Gli ho detto di godersi le sfumature e i particolari, tutto ciò che ho letto in un'intervista di Miguel Indurain (ex ciclista spagnolo, ndr)". 

La reazione del ragazzo alla notizia di oggi qual è stata?

"Lui ci ha sempre creduto, e la notizia di oggi non è stata altro che la conferma di tutto ciò. Non erano tante le persone che ci credevano, eravamo poche a credere in questa possibilità. Sapevo che non sarebbe stata facile, e adesso posso dire che professionalmente è la mia più grande vittoria. Salif mi ha seguito al 150%. Siamo di fronte ad un vero e proprio miracolo, ma il merito di tutto questo è suo e della sua forza di volontà".