Il designer che fa correre Terni: alla scoperta delle mini sciarpe delle Fere
Foto di Sciarpafere - Canale IG
Non sappiamo se tra voi lettori ci sia qualche fortunato che, passeggiando per le vie della città, ha trovato uno di quei gadget ormai diventati un piccolo oggetto del desiderio. Parliamo della celebre sciarpa delle Fere, firmata da Nazzareno Ruspolini — designer italiano e art director che collabora con aziende in Italia e all’estero.
Abbiamo voluto scoprire più da vicino la storia e il significato di questa creazione, chiedendo direttamente al suo ideatore cosa rappresenti per lui.
Ecco cosa ci ha raccontato.
C’è stato un momento o un’ispirazione particolare che l’ha spinta a iniziare questo progetto? Da dove nasce l’idea?
L’idea nasce dal mio lavoro: sono un progettista, un designer, e ogni giorno mi confronto con problemi di marketing e con la realizzazione di oggetti. Da qui è nata la voglia di creare qualcosa da donare per celebrare i 100 anni della Ternana.
Avendo a disposizione una stampante 3D, che mi consente di produrre fisicamente ciò che disegno, ho pensato di realizzare delle mini sciarpe, un oggetto simbolico ma anche concreto.
Perché proprio la sciarpa?
Perché è il simbolo del tifoso. La maglietta rappresenta la squadra, ma la sciarpa è l’emblema di chi la ama e la sostiene. È un omaggio a ciò che significa essere tifosi, per i ternani in generale. a quello spirito di appartenenza che unisce i ternani.Le squadre di calcio per le città sono un simbolo, un momento di aggregazione.
Può raccontarci come viene realizzata una delle sue calamite?
Non tutte le ciambelle vengono col buco! Avevo già preventivato i costi, perché è un progetto che mi appassiona, ma non sempre la stampa 3D va a buon fine. Per realizzare 12 sciarpine, la stampante impiega circa tre ore; se tutto va bene, poi incollo le calamite in mezz’ora. Lo faccio la sera, dopo cena: è il mio momento di relax.
Qual è il suo rapporto con Terni e con la Ternana?
Non vivrei in nessun’altra città d’Italia — o, perlomeno, tornerei sempre a Terni. È una città a misura d’uomo, dove mi sento parte di una comunità.
Non sono un grande tifoso di calcio, ma mi piace l’aspetto di aggregazione che il tifo porta con sé. La Ternana, in questo senso, è un simbolo della città e della sua gente.
Come sceglie i luoghi dove nascondere le calamite? C’è un motivo preciso?
Molti dei luoghi scelti rappresentano la mia infanzia: posti dove sono cresciuto o che ogni ternano frequenta prima o poi nella vita. All’inizio ho nascosto le prime sciarpine in luoghi simbolo — l’Obelisco, lo Stadio, Viale Brin — poi man mano ho cercato posti più riconoscibili a colpo d’occhio, perché i video che pubblico durano solo una decina di secondi.
Ci racconta un aneddoto sulle persone che la contattano?
Molti mi scrivono chiedendomi di passare vicino alle loro zone. La maggior parte sono giovani tifosi, ma spesso ricevo messaggi anche dai genitori che mi raccontano di figli entusiasti alla ricerca delle sciarpine.
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Il fatto che sia un’opera realizzata solo per i 100 anni significa che non si può acquistare?
Esatto. Le 100 sciarpe sono state pensate come una serie limitata: non si possono acquistare, si possono solo trovare. Ma sto già pensando a una versione diversa, che in futuro potrebbe essere messa in vendita.
Abbiamo notato sul suo Instagram una notizia importante: tra le ultime dieci ci sarà una “fortunata” che permetterà di vincere una maglietta ufficiale della Ternana! Com’è nata questa idea?
Sì, tra le ultime dieci sciarpe ne inserirò una con un simbolo speciale: chi la troverà vincerà una maglietta ufficiale della Ternana.
Voglio rendere la ricerca ancora più divertente: pubblicherò dieci storie, ognuna dedicata a un posto diverso, e sarà la curiosità delle persone a guidarle nella caccia alla “sciarpa fortunata”.
Come reagiscono le persone quando trovano una sua calamita?
Ricordo un sabato a Borgo Rivo: avevo appena nascosto una sciarpetta sotto una panchina, e pochi minuti dopo ho visto due ragazzi correre verso di essa. L’avevano riconosciuta!
È una soddisfazione. Per me creare oggetti è la normalità, fa parte del mio mestiere di designer, ma questa sciarpa è paradossalmente la cosa più semplice che ho realizzato e non mi aspettavo tutto questo.
Si ricorda del primo fortunato ad aver trovato la sua sciarpa?
Sì, è stato un mio amico, il mio primo sostenitore. All’epoca non avevo follower: la pagina è nata il 1° ottobre e ho pubblicato un video con quattro o cinque sciarpe nascoste tra lo stadio, l’obelisco, la fabbrica d’armi e la stazione. Quel primo ritrovamento ha dato il via a tutto il movimento.
Ha ben 534 follower sul suo profilo ufficiale: si aspettava che si creasse una comunità attorno a questo gesto?
Oltre ai follower, le interazioni sono tantissime: circa 230.000 tra condivisioni e visualizzazioni. Speravo che il progetto crescesse, ma non così in fretta e con tanto entusiasmo!
Ho sottovalutato la partecipazione dei giovani, che invece si sono rivelati i più attivi nella ricerca delle sciarpe.
Ha in mente nuovi soggetti o evoluzioni del progetto?
Sì, sto pensando a qualcosa in occasione della festa di San Valentino, il patrono di Terni.
Vorrei creare un oggetto simbolico, legato alla città e al suo santo, sempre con la formula della “ricerca a premi”. L’obiettivo sarebbe valorizzare Terni anche dal punto di vista turistico, far conoscere che San Valentino è il nostro patrono e non solo una ricorrenza internazionale. È un’idea che ho da anni e che sto iniziando a sviluppare.
L’iniziativa di Nazzareno Ruspoli non è solo un gesto creativo, ma un piccolo gioco di comunità che unisce i ternani e gli appassionati.
E un avviso per tutti: le prossime 10 sciarpe nascoste potrebbero contenere la “fortuna”, la possibilità di vincere una maglietta ufficiale della Ternana. Tenete gli occhi aperti e, per non perdere nemmeno un aggiornamento, seguite il suo profilo Instagram @sciarpafere: la caccia sta per cominciare!
