Giacomelli: “Vicenza è casa, ma a Terni ho vinto un campionato”

Stefano Giacomelli ex attaccante di Vicenza e Ternana - Foto Instagram Giacomelli
Ad accogliere i tifosi allo stadio “Menti” di Vicenza c’è la statua di Paolo Rossi. Ma basta costeggiare la strada laterale che conduce agli spogliatoi per imbattersi in uno striscione speciale, dedicato a Stefano Giacomelli: 362 presenze con il Vicenza, simbolo del club per oltre un decennio, e con un passato anche alla Ternana. Con la maglia rossoverde ha vinto il campionato di Serie C nel 2011/2012. Uno dei doppi ex più significativi della sfida playoff tra veneti e umbri.
Lo abbiamo contattato per commentare la semifinale d’andata tra le sue due ex squadre in vista del match di ritorno in programma domani sera alle 20.00 al “Libero Liberati”.
Hai visto Vicenza-Ternana? Che impressione ti ha fatto?
«L’ho vista da casa, a Vicenza, con la mia fidanzata. È stata esattamente la partita che mi aspettavo: due squadre che non volevano scoprirsi troppo. In queste sfide si gioca su 180 minuti, quindi era naturale che nel primo round prevalesse l’attenzione alla fase difensiva. Il bel gioco passa in secondo piano, lo so bene: ho giocato partite così anch’io. Serve la giocata che cambia il match.
Nel primo tempo ho visto meglio la Ternana, l’occasione di Cianci poteva cambiare tutto ma Confente è stato bravissimo. Nella ripresa meglio il Vicenza, soprattutto dopo il cambio della Ternana che ha tolto una punta per rafforzare il centrocampo. Lo 0-0 è un risultato giusto per quanto visto in campo.»
Vicenza per te è qualcosa di più di una semplice squadra…
«Vicenza è casa, e lo sarà sempre. Guardare la partita mi ha fatto venire un po’ di nostalgia. Fino a un anno e mezzo fa ero lì, con tante emozioni nel cuore, sia belle che meno belle. Ma il riconoscimento della tifoseria e della società, anche quando ci sono tornato da avversario con il Mantova, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera. Io rimarrò sempre nei loro ricordi, come loro resteranno nel mio cuore. Tifo Vicenza, senza dubbio.»
E la Ternana?
«È stata una parentesi breve ma intensa. In quei 5-6 mesi non ho fatto benissimo, e ogni volta che sono tornato a Terni me l’hanno fatto pesare (ride). Ma ho contribuito a vincere un campionato, e questo resterà sempre. Sono umbro (è nato a Spoleto ndr), quindi per me giocare con la Ternana aveva un valore anche personale.»
Vedrai anche la sfida di ritorno?
«Sì, la guarderò in TV. Ho preso i biglietti per mio fratello che sarà allo stadio. Vinca il migliore… ma da tifoso spero che passi il Vicenza (ride di nuovo). Penso sarà una partita diversa rispetto all’andata: adesso i due allenatori si conoscono, e in 90 minuti ci si gioca tutto. Sono due grandi squadre. Sarà una grande gara, sono sicuro.»
Quest’anno ti abbiamo visto per la prima volta in Serie D, con la Luparense…
«Dopo aver vinto il campionato con il Mantova (quarto in carriera ndr), sono rimasto fermo in modo assurdo. Avevo tante richieste in D, stavo per andare a Pistoia, poi è arrivata la Luparense ed ho firmato. Ho trovato una società seria, un presidente che ha creduto in me.
All’inizio, sebbene mi fossi sempre allenato da solo ho dovuto riadattarmi al campo, ma poi mi sono adattato bene anche al ruolo di mezzala. Mi sono divertito: tocchi più palloni, sei sempre nel vivo. Complessivamente ho giocato 23 partite, segnato 4 gol e fatto 8 assist. So però che posso dare ancora di più. Negli ultimi anni in B a Vicenza giocavo trequartista, ma se sai correre e leggere il gioco puoi ancora fare la differenza. Futuro? Aspetto ancora la Luparense, nel frattempo ho già qualche richiesta da squadre ambiziose di Serie D: voglio continuare a giocare e vincere.»