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DataRoom: la striscia vincente e cosa manca alla Ternana

Si avvicinano le partite dell’andata che lanciarono la Ternana in testa alla classifica. Per ora la Ternana ha 3 punti in più rispetto all’andata (e sarebbe potuta andare anche meglio), ma difficilmente potrà ripetere (anche se ce lo auguriamo) l’exploit dell’andata. Ma come arrivò quel momento d’oro della squadra?

Intanto con una produzione offensiva decisamente superiore alla media: 2,4 furono i gol segnati a partita dalla squadra a fronte di un XGol di 1,32. Ma anche grazie a una tenuta difensiva consolidata, che anch’essa andò nettamente a migliorare: meno di un gol subito a partita (0,8) addirittura meno di quanto dovuto (0,9).

E questa Ternana, quella del 3-4-1-2 di Andreazzoli, può ripetersi?

Al di là delle assenze e degli stati di forma, andiamo a guardare anche in questo caso i numeri. Questa Ternana dovrebbe migliorare sia la fase realizzativa che quella difensiva, esattamente come fece la Ternana di Lucarelli. E le basi, da cui parte Andreazzoli, sono sicuramente buone. La Ternana – come abbiamo avuto modo di dire, crea molto ma realizza poco. Aveva – nel suo primo periodo – creato anche di più. Quindi ce l’ha nelle corde. Certo molto come detto dipende dallo stato di forma dei giocatori. Ma anche qui questa Ternana ha dimostrato che la qualità c’è. Poi naturalmente deve continuare nel processo di “conservazione”. Già la squadra ha dimostrato di poter subire di meno: non basta. Contro l’Ascoli e Cosenza la squadra ha dimostrato di essere molto accorta. Contro Reggina e Modena ha invece subito molto, anche se per esempio contro il Modena tutto è partito da un rigore inesistente o contro la Reggina se Pettinari avesse segnato il 2-0 staremmo parlando di altro. Ecco perché è importante il dettaglio, l’episodio. Ma è altrettanto importante l’attitudine. La gara contro il Cosenza è stata quella contro la quale Andreazzoli ha subito meno. E subito dopo viene Ascoli. Non a caso due delle ultime 4. E comunque fra le più basse di tutto il campionato. Quindi nei numeri questa squadra, paradossalmente, non è troppo distante da quella. Basta soltanto un episodio o una convinzione maggiore. Perché quella Ternana è stata letale: un tiro su due finiva in porta, faceva pochissimi passaggi (292 contro i 335 di oggi), lasciava l’iniziativa agli avversari (vedi possesso palla). Questa Ternana può esserlo: con altre armi, ma con gli stessi obiettivi.

LEGGI ANCHE DataRoom: Ternane a confronto. Lucarelli, Andreazzoli e la difesa a 3

Ternananews Redazione

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