E' costata cara e pure tanto la violazione del protocollo anti-Covid alla VirtusVecomp Verona e al presidente-allenatore Luigi Fresco, inibito per un anno e costretto a pagare 12mila euro di multa, cui vanno aggiungi i 16mila inflitti al club.
Come infatti si legge nel dispositivo emesso dalla FIGC, "Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare,
all’esito della Camera di consiglio, accoglie il deferimento e, per l’effetto, irroga le seguenti sanzioni:
– per il sig. Fresco Luigi, inibizione di mesi 12 (dodici) e ammenda di euro 12.000,00 (dodicimila/00);
– per il sig. Angeli Stefano, inibizione di mesi 12 (dodici) e ammenda di euro 12.000,00 (dodicimila/00);
– per la società Virtusvecomp Verona Srl, ammenda di euro 16.000,00 (sedicimila/00)".
Non è tardata la risposta della VirtusVecomp Verona.
"La Società Virtus Verona accoglie con stupore la decisione assunta dal Tribunale Federale Nazionale, da rimandare a presunte violazioni del protocollo anti-Covid.
La Società Virtus Verona, nell'annunciare che ovviamente presenterà ricorso contro una decisione considerata infondata, sottolinea come ogni iniziativa in merito alle disposizioni attuate circa il protocollo anti-Covid e' stata, di volta in volta, preventivamente concordata con le autorità federali competenti.
In merito ad alcune pubblicazioni di stampa, la Virtus Verona intende chiarire come il dispositivo sia da rimandare a presunte violazioni attuate durante la scorsa estate e che nulla c'entra il focolaio emerso prima della partita Play Off contro la Triestina".
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