Tutela per gli arbitri: arriva la legge anti-violenza, pene come per gli agenti di polizia

Arbitro - fonte Lapresse - ternananews.it
La norma: pene equiparate a quelle previste per le forze dell’ordine
Il decreto modifica l’articolo 583-quater del Codice Penale, estendendo le pene previste per le aggressioni a ufficiali di polizia anche a arbitri e figure tecniche impegnate nelle competizioni sportive.
Le sanzioni previste sono chiare:
- Lesioni personali: reclusione da 2 a 5 anni
- Lesioni gravi: da 4 a 10 anni
- Lesioni gravissime: da 8 a 16 anni
Un messaggio chiaro che punta a rafforzare la tutela degli arbitri e scoraggiare ogni forma di violenza negli impianti sportivi.
La soddisfazione dell’AIA: «Una legge storica»
Grande entusiasmo da parte del presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Antonio Zappi, tra i promotori della riforma: «Sto provando una grande gioia per l’approvazione di questa legge storica. Dopo mesi di lavoro, la tutela degli arbitri entra finalmente nel Codice Penale. Ringrazio il ministro Abodi, il Governo e tutte le forze politiche che ci hanno sostenuto».
Zappi ha anche sottolineato l’importanza di interventi culturali e formativi oltre alle misure repressive, con l’obiettivo di sradicare alla radice il fenomeno della violenza.
Il sindacato arbitri: «Ora tocca anche alle istituzioni sportive»
Soddisfazione anche dal Coordinamento Nazionale degli Arbitri (SLC-CGIL), che ha commentato: «Un passo avanti che il nostro mondo attendeva da anni. Adesso tocca alla FIGC e alle istituzioni sportive intervenire con sanzioni più efficaci e strumenti preventivi come le bodycam».
Duccio Baglioni e Giuseppe Fonisto hanno concluso: «Continueremo a monitorare l’efficacia delle nuove misure e a lavorare con tutte le componenti federali per proteggere i nostri arbitri».