Tra storia e leggenda: vota il Portiere del Secolo

Tra storia e leggenda: vota il Portiere del Secolo

Dettaglio maglia 2025-2026 Ternana Calcio - Foto Ternana Calcio

Il ruolo del portiere è spesso sottovalutato, ma chi ama davvero il calcio sa che dietro quei guantoni batte il cuore di una squadra. Può restare in silenzio per ottantanove minuti, ma quando arriva il momento decisivo deve essere pronto. Qualcuno dice che serva un pizzico di follia, altri parlano di calma assoluta: in realtà, per fare il portiere servono carattere, coraggio e istinto.
Con questo spirito, il 5 dicembre Terni vivrà una serata speciale: “Il Rossoverde del Secolo”, l’evento che celebrerà i protagonisti che hanno scritto la storia della Ternana Calcio. In questo articolo vi presentiamo i portieri in lizza per il titolo di “Portiere del Secolo”, uomini che non hanno difeso solo una porta, ma l’anima di un’intera città.

Tra questi c’è Stefano Ambrosi, originario di Alatri, portiere di esperienza e carisma. Nell’estate del 2011 decide di accettare la chiamata della Ternana, nonostante la squadra fosse appena retrocessa in C2 dopo la sconfitta ai rigori con il Foligno e il futuro fosse ancora incerto. Scelse il rossoverde prima ancora di sapere del successivo ripescaggio in C1, spinto dal forte legame con Toscano e da una profonda fiducia nel progetto. La sua scelta di cuore si rivelò vincente: nella stagione 2011-2012 collezionò 32 presenze, contribuendo alla straordinaria promozione in Serie B, e l’anno seguente ne aggiunse altre 14. Un biennio intenso che coronò gli ultimi anni della sua carriera. Ambrosi, che ha sempre dichiarato di ispirarsi a Stefano Tacconi, incarnò perfettamente la determinazione e la personalità del grande numero uno.

Di tutt’altra epoca ma ugualmente amato è Daniele Balli, alto 1,80 m e con un carattere esplosivo, punto di riferimento tra i pali rossoverdi dal 1998 al 2001. Arrivato dalla Serie A con la Salernitana, disputò 63 partite con la Ternana in Serie B, regalando ai tifosi parate memorabili. Indimenticabile la gara contro la Sampdoria nella stagione 2000/2001, in cui parò due rigori a Jovicic ed Esposito: un’impresa rimasta nel cuore dei tifosi, nonostante la sconfitta finale. Non aver centrato la promozione in Serie A resta per lui un rimpianto, ma il ricordo di uno stadio pieno e di un pubblico eccezionale è ciò che più gli è rimasto nel cuore.

Un salto indietro nel tempo ci porta a Primo Germano, un portiere d’altri tempi, sempre in divisa nera, simbolo di eleganza e continuità. Dopo le giovanili nel Milan e le esperienze con Vigevano e Anconitana, approdò a una Ternana che cercava di liberarsi dalle difficoltà della Serie D. Sotto la guida di Carapellese, Germano divenne il pilastro su cui costruire il successo: in 234 partite trascinò la squadra dalla D alla B, conquistando due promozioni — in Serie C (1963/64) e in Serie B (1967/68).

Di origini brianzole, Gianfranco Geromel arrivò a Terni nell’estate del 1970, quando le Fere militavano in Serie B. Cresciuto calcisticamente nella Tevere Roma, a 24 anni ebbe l’onore di esordire in Serie A proprio con la maglia rossoverde, in trasferta contro la Juventus. In quattro stagioni, fino al 1974, fu protagonista dell’epica promozione in Serie A del 1972/73, prima di trasferirsi al Modena.

Più recente è invece la storia di Antony Iannarilli, portiere moderno e leader silenzioso, arrivato alla Ternana nel 2018 e rimasto fino all’estate del 2024. Con 213 presenze tra Serie B, Serie C, Coppa Italia e Supercoppa, ha indossato anche la fascia da capitano, guidando la squadra alla promozione in Serie B del 2021 sotto la guida di Cristiano Lucarelli, con cui vinse da titolare il campionato di Serie C e la Supercoppa di categoria. In quella stagione fu premiato come miglior portiere del girone, suggellando un ciclo di successi e appartenenza profonda.

Negli anni ’80 un altro nome si legò indelebilmente alla storia rossoverde: Roberto Renzi, portiere di grande esperienza, approdato a Terni nel 1988 quasi a fine della sua carriera prima di approdare al Palermo. Con le Fere giocò fino al 1990, collezionando 61 presenze, 28 partite senza subire gol e ben 5.489 minuti giocati. Durante la sua prima stagione, la Ternana totalizzò 48 punti e vinse il campionato di Serie C1 dopo il successo ai rigori nello spareggio contro il Chieti.

C’è poi la storia di Massimo Migliorini, che da ragazzo giocava come centravanti, ma il suo vero amore era il ruolo di portiere. Arrivato a Terni nel 1970, lo attendeva in panchina Vinicio, che lo impiegò fin da subito secondo le proprie scelte tattiche. Fece il suo esordio tra i professionisti a soli 22 anni. Dopo un serio problema di salute che lo tenne fermo per cinque mesi, tornò in campo in tempo per gustarsi l’ultima partita della stagione, quella che suggellava il campionato vinto e la storica promozione in Serie A. In due stagioni, fino al 1972, totalizzò 58 presenze tra campionato e Coppa Italia, diventando simbolo di resilienza e dedizione.

E infine, ricordiamo con affetto chi ha lasciato un segno indelebile nella storia della Ternana, anche se oggi non sono più tra noi: Poerio Mascella e Aldo Nardin, due autentici monumenti rossoverdi.

Mascella, inconfondibile per i suoi baffi e per la grande personalità tra i pali, difese la porta della Ternana dal 1977 al 1980, collezionando 130 presenze tra Serie B e Coppa Italia e ben 50 partite senza subire gol. Dopo il ritiro, tornò in società come dirigente nell’era Longarini (stagione 2009/2010). Ancora oggi, i video delle sue parate — che ne mostrano velocità, elasticità e coraggio — continuano a circolare tra i tifosi come testimonianza della sua classe.

Pochi anni prima, un altro grande portiere aveva scritto pagine indelebili nella storia rossoverde: Aldo Nardin, originario di Gorizia. Dopo essersi messo in luce con l’Arezzo, dove nella stagione 1969/70 rimase imbattuto per 767 minuti e conquistò due convocazioni con le nazionali Under 21 e Under 23 di Serie B, approdò alla Ternana nel 1973. Sotto la guida di Riccomini fu protagonista della storica seconda promozione in Serie A, disputando tutte le 38 partite del campionato. Rimase a Terni altre due stagioni, giocando da titolare sia in A che in B, per un totale di 113 partite e 46 gare da imbattuto. Solidità, carisma e continuità lo hanno consacrato come uno dei simboli assoluti della Ternana.

Dalla Serie D alla Serie A, dai campi di provincia agli stadi più prestigiosi, i portieri rossoverdi hanno incarnato lo spirito della squadra — fatto di sacrificio, orgoglio e appartenenza. C’è chi ha scritto pagine di gloria, chi ha conosciuto la delusione, chi ha chiuso la carriera sotto la curva e chi ha continuato a seguire le Fere da tifoso. Tutti, però, hanno lasciato un segno profondo nel cuore della città. E adesso tocca a voi, tifosi: scegliere chi tra loro merita di essere ricordato come il “Portiere del Secolo”.