Paolo Tagliavento in qualità di ex arbitro internazionale, alle colonne de Il Mattino, è stato chiamato a giudicare il traversa-riga di Gori in Avellino-Vicenza, gara d'andata play off di Serie C, terminata 0-0. L'attaccante dell'Avellino al 59' secondo tempo è bravo a girarsi e concludere con una botta secca sotto il sette con la sola traversa a stoppare il potenziale vantaggio di casa e con il pallone che sbatte sulla linea di porta per poi finire sulla testa di Patierno che spreca a lato. Nè l'arbitro nè il Var decidono per il gol anche se l'immagine dal retroporta lascia qualche dubbio visto che il pallone sembra varcare la linea di porta. Questo il commento sull'episodio di Tagliavento:
"Il gol fantasma di Gori, dalle immagini, sembra dentro, ma l'arbitro e il Var non potevano basarsi sulle sensazioni rispetto a ciò che hanno visto. In assenza della certezza che la palla avesse interamente oltrepassato la linea di porta, il gol non andava convalidato, anche a costo di sbagliare. A me capitò con Muntari in Milan-Juventus del 2012, in quell'occasione il Var avrebbe evitato l'errore. L'unico occhio digitale in grado di stabilire al millimetro se la palla è entrata è la goal line technology. Nel dubbio, non si assegna un gol perché non vedere una rete è giustificabile, assegnarla quando non è stata segnata è ingiustificabile".
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