Salernitana al TAR per tornare in Serie B, Gravina replica: “Solo alibi”

Giocatori della Salernitana - Foto U.S. Salernitana
Il ricorso della Salernitana: nel mirino la Lega B
Gli avvocati del presidente Danilo Iervolino puntano il dito contro il presidente della Lega B, Paolo Bedin, accusato di aver compiuto diverse irregolarità. Tra le contestazioni principali:
- Il rinvio sine die del calendario, non previsto da alcuna norma regolamentare.
- L’annullamento della sfida contro il Frosinone, senza che vi fossero deferimenti ufficiali o penalizzazioni.
- La mancata convocazione del Consiglio Direttivo prima di assumere decisioni cruciali, a meno di 24 ore da un match con oltre 30mila biglietti già venduti.
Secondo la Salernitana, queste scelte avrebbero compromesso la preparazione della squadra, rendendo i playout contro la Sampdoria ingiusti e viziati da irregolarità procedurali. Il club spera così di conquistare la Serie B “dalla porta secondaria”, evitando il baratro della Lega Pro.
Gravina risponde: “La FIGC non ha colpe, costruito un alibi”
Dall’altra parte, il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, ha rispedito al mittente ogni accusa, chiarendo che la gestione del caso è stata tempestiva e regolare: “Non è la Covisoc a certificare i crediti d’imposta, ma l’Agenzia delle Entrate,” ha affermato Gravina, spiegando che i rilievi sul Brescia sono stati trasmessi a febbraio e che la risposta delle autorità competenti è arrivata solo a maggio.
“Non è colpa del sistema calcio,” ha proseguito Gravina, “e la FIGC ha agito in tempi record per tutelare l’integrità del campionato.”
“Nessuna Serie B a 21 squadre”
Gravina ha inoltre escluso l’ipotesi di una Serie B a 21 squadre: “Il play-out andava giocato,” ha ribadito, spiegando che la Salernitana ha presentato una sola richiesta basata su una situazione di fatto non prevista dalle norme. Il presidente federale ha aggiunto: “Qualcuno ha voluto costruire un alibi per il mancato raggiungimento della salvezza.”
Infine, ha espresso rammarico per i “mesi di disinformazione” che, secondo lui, hanno screditato ingiustamente la FIGC e i suoi organi di controllo, lodando la collaborazione con la Guardia di Finanza per smascherare vere truffe nel sistema.