Rimini, parla Di Matteo dopo l’acquisizione del club: “Sognavo questa squadra da 10 anni”
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“Sono dieci anni che sognavo il Rimini, vivo di calcio e sono da una vita in Emilia-Romagna. È stata una trattativa difficile, ma alla fine è andato tutto a buon fine. Vogliamo salvarci a ogni costo in questa stagione, di più non si può fare, e per riuscirci rafforzeremo la squadra”.
Parole di entusiasmo e ambizione, che però non bastano a dissipare le preoccupazioni nell’ambiente biancorosso. In Romagna, infatti, Di Matteo è ricordato per la controversa esperienza del 2005 con l’Imolese, terminata con la retrocessione in Eccellenza a seguito del mancato pagamento dei debiti con l’erario.
Un altro episodio che ha lasciato il segno risale al periodo in cui l’imprenditore era legato al Teramo Calcio. In quell’occasione, una sua dichiarazione fece scalpore:
“Io ho sempre rispettato anche la camorra, per me è una scelta di vita, e ognuno fa la sua vita. Dire che è una montagna di merda no: io ho rispetto di loro, e loro di me, abbiamo solo scelto vite diverse”.
Frasi che provocarono la reazione immediata della Lega Pro, che decise di sospenderlo da ogni evento ufficiale e di segnalare il caso alla Procura Federale.
Oggi, però, per Di Matteo si apre un nuovo capitolo. Il suo percorso alla guida del Rimini inizierà ufficialmente con la sfida contro la Pianese, in programma domani. Resta da capire se il campo riuscirà a riportare la serenità e la fiducia di un ambiente che, per ora, osserva con cautela.
