Rimini, Giammarioli valuta le dimissioni dopo l’accerchiamento al “Romeo Neri”

Stefano Giammarioli nuovo direttore generale e sportivo del Rimini - Foto Rimini Calcio
Al termine dell’incontro, Giammarioli sarebbe stato avvicinato da una ventina di tifosi all’uscita del “Romeo Neri”: insulti e cori hanno creato una situazione tesa che ha indotto il dirigente a lasciare lo stadio da un’uscita secondaria, scortato dalla sicurezza e dalle forze dell’ordine. Un episodio che lo ha profondamente segnato.
“Mi sono sentito trattato come un delinquente, quando da trent’anni faccio calcio con onestà e correttezza” — questa la reazione, carica di amarezza, di Giammarioli riportata dalla stampa locale.
Nonostante le numerose manifestazioni di sostegno arrivate da più parti, l’episodio ha aggravato una situazione personale già complicata. Fonti vicine al dirigente raccontano che la famiglia avrebbe consigliato a Giammarioli di riflettere seriamente sulla continuità dell’incarico, spingendolo a valutare l’eventualità di un passo indietro.
Interpellato telefonicamente, Giammarioli ha dichiarato di sentirsi sereno e di voler preservare la propria professionalità: “Sono un professionista, capace di ristrutturare le società dal punto di vista sportivo e organizzativo. Non sono venuto a fare l’accattone, né per soldi, né per portare una bandiera”, ha rimarcato, ribadendo il proprio orgoglio per il lavoro svolto in carriera ma anche la profonda delusione per il trattamento ricevuto.
La possibile partenza di Giammarioli aprirebbe un nuovo scenario gestionale per il Rimini, che nelle ultime settimane ha cercato di riorganizzare la sua struttura dirigenziale in un momento delicato per la società. Nei prossimi giorni è atteso un confronto formale con la proprietà, che dovrà valutare le conseguenze dell’episodio e le prospettive future per il club.
La vicenda sottolinea, ancora una volta, il confine sottile fra passione e tratti di intolleranza nel mondo del calcio: quando la contestazione sfocia in minacce o momenti di forte tensione, le ripercussioni possono investire non solo la sfera sportiva ma anche la serenità personale di chi lavora nel club.