Rimini, caos societario: Braglia è tesserato ma resta in tribuna. Il nodo è nella “cassa di compensazione”

Piero Braglia - Foto Campobasso 1919
Situazione intricata in casa Rimini: tra questioni economico-amministrative e scelte operative, Piero Braglia è allenatore a tutti gli effetti ma non è ancora andato in panchina. Ecco perché, cosa prevede il regolamento e come funziona la “cassa di compensazione” della Lega.
Il Rimini sta attraversando un momento complicato sul fronte societario, con diverse grane che non si sono risolte prima del via ufficiale del campionato. Tra queste spicca la posizione di mister Piero Braglia: tecnico dei biancorossi a tutti gli effetti, ma mai seduto in panchina nelle prime due uscite stagionali.«Piero Braglia è a tutti gli effetti il nuovo allenatore del Rimini».Una dichiarazione coerente con gli atti formali: Braglia e il suo vice Stefano Dicuonzo risultano tesserati dal 9 agosto grazie a una specifica clausola regolamentare che consente, anche in assenza della fideiussione extra budget, di registrare i membri dello staff tecnico utilizzando le risorse della cosiddetta cassa di compensazione della Lega.Per “cassa di compensazione” si intende un meccanismo federale che gestisce i flussi tra società: quando avviene un’operazione di mercato, l’importo versato dall’acquirente viene depositato nella propria cassa virtuale e poi girato alla società creditrice dalla Lega. Al 1° luglio, nel “cassetto” del Rimini risultavano circa 400 mila euro: una disponibilità che ha permesso il tesseramento dell’allenatore e del suo vice. Attenzione: la cassa di compensazione non può essere usata per tesserare calciatori, ma è utilizzabile per lo staff tecnico.