Progetto Stadio-Clinica, la Regione Umbria ricorre al TAR: la Ternana e la famiglia Rizzo restano incredule

La sede della Ternana Calcio in via della Bardesca - Foto TernanaNews
Nel ricorso presentato al TAR Umbria, la Regione cita in giudizio non solo il Comune di Terni, ma anche la Ternana Calcio Srl, la Ternana Women Srl e la Stadium Spa, la società di scopo incaricata di realizzare il progetto. Secondo la Regione, queste sono le parti beneficiarie della determina comunale che ha approvato la convenzione e il permesso a costruire, e dunque devono essere considerate controinteressate nel procedimento.
La Regione ha chiesto la sospensiva cautelare degli atti impugnati, sostenendo che la prosecuzione dei lavori comporterebbe un danno grave e irreparabile per l’interesse pubblico e per le competenze sanitarie regionali. L’udienza d’urgenza davanti al TAR è attesa entro 15-30 giorni, e rappresenterà il primo passaggio cruciale per la sorte del progetto.
Le motivazioni del ricorso
L’avvocatura regionale contesta la determina comunale per eccesso di potere, violazione di legge e difetto di istruttoria. In particolare, la Regione ribadisce che la competenza per l’autorizzazione e la programmazione sanitaria spetta esclusivamente ai propri uffici, e che la Conferenza dei Servizi avrebbe espresso un parere negativo alla realizzazione della clinica. Il Comune di Terni, dal canto suo, rivendica la legittimità dell’iter seguito e la piena correttezza amministrativa dell’autorizzazione concessa.
La controversia, dunque, non è solo una disputa su atti e procedure, ma riguarda anche la rilevanza politica, economica e simbolica di un investimento strategico per la città di Terni. Secondo le stime, l’iter giudiziario potrebbe protrarsi fino al 2026 o 2027, salvo intese o accelerazioni impreviste.
La reazione della Ternana e della famiglia Rizzo
Alla notizia del ricorso, la risposta della Ternana Calcio e della proprietà non si è fatta attendere. Ai microfoni di Umbria24, Massimo Ferrero – consigliere della famiglia Rizzo e figura di punta nel club rossoverde – ha espresso sconcerto e amarezza per la decisione della Regione.
«Rimaniamo increduli e basiti da quanto accaduto. L’unico nostro interesse sono i tifosi e portare la Ternana nel calcio che conta, dando anche a livello nazionale un esempio di eccellenza sportiva. In questo le istituzioni ci dovrebbero supportare e non attaccare, noi siamo gente che vuole solo lavorare».
Ferrero ha precisato che la famiglia Rizzo ha appreso la notizia dai giornali e si considera «parte lesa» nella vicenda. «Questa notizia – ha aggiunto – è destabilizzante: l’arrivo della famiglia Rizzo ha portato serenità, fiducia e investimenti sul territorio, con benefici concreti per infrastrutture, servizi e posti di lavoro. Terni ha tutto da guadagnare da questo progetto».
«Ci auguriamo che tutto sia solo un malinteso – ha concluso Ferrero –. Non vogliamo arrivare a doverci difendere presso le sedi competenti, sottraendo tempo prezioso al nostro lavoro».
Una vicenda che divide e fa discutere
Il caso dello Stadio-Clinica rischia ora di diventare uno dei dossier più caldi dell’autunno politico umbro. Mentre la Regione difende le proprie prerogative sanitarie e il Comune di Terni rivendica la bontà dell’iter, la Ternana e la famiglia Rizzo chiedono rispetto per gli investimenti e chiarezza istituzionale. In attesa che il TAR si pronunci, la città resta sospesa tra attesa, amarezza e speranza.