Nuovo Liberati, conto alla rovescia: giovedì sopralluogo decisivo sui murales e via alle prime demolizioni

Murales stadio Libero Liberati - Foto TernanaNews
Parallelamente, l’antistadio Giorgio Taddei sarà trasformato in area di cantiere, con lo spostamento temporaneo di spogliatoi, sala stampa e servizi logistici in altre zone dell’impianto, per consentire l’avvio delle prime operazioni di demolizione.
I murales del ’75: tra memoria, arte e identità
Ma prima di mettere mano alle ruspe, il passaggio più delicato riguarda i celebri murales del Liberati, realizzati nel 1975 dalla Brigata Pablo Neruda. Opere nate dalla mano di artisti cileni esuli dopo il golpe di Pinochet, diventate nel tempo un simbolo di memoria collettiva e identità cittadina.
Proprio per il loro valore storico e artistico, la Soprintendenza – insieme a Comune di Terni (rappresentato dall’assessore Giovanni Maggi e dal dirigente Piero Giorgini) e alla Stadium Spa – valuterà come procedere con una rimozione controllata e sicura delle opere, in vista del restauro e della successiva ricollocazione nella nuova piazza dello stadio.
Un patrimonio da salvare, tra storia e futuro
La richiesta di tutela era stata avanzata da un gruppo di associazioni cittadine – tra cui ARCI Terni, Il Pettirosso APS, ANPI Terni, CGIL Terni, Sentieri Partigiani e Brigata Gagarin – che avevano sollecitato la Soprintendenza a riconoscere l’interesse culturale dei dipinti. Tuttavia, sia il Comune che la Stadium hanno ribadito la volontà di salvaguardare i murales come parte integrante della memoria sportiva e civile della città.
Secondo Tag24 Umbria, la strada più probabile resta quella della rimozione controllata, come avviene abitualmente per opere di pregio, con successivo restauro e reintegro nel nuovo impianto. Una scelta che consentirebbe di conciliare la modernità del nuovo Liberati con la storia e l’anima popolare di Terni.
Verso il nuovo stadio
Il project manager Sergio Anibaldi seguirà in prima persona le operazioni. L’obiettivo dichiarato è di depositare entro l’anno il progetto esecutivo a Palazzo Spada e far partire i lavori il prima possibile. Dopo decenni di attese e rinvii, il nuovo Liberati sembra finalmente pronto a prendere forma, conservando però la sua identità, fatta di arte, passione e storia rossoverde.