Montenegro subito in gol: l’ex Ternana protagonista con la Fiorentina

Luca Montenegro ex giocatore della Ternana oggi alla Fiorentina - Foto Fiorentina
La Fiorentina supera il Grosseto in amichevole con il punteggio di 3-0, ma lo fa con il freno a mano tirato. Il test disputato allo stadio Zecchini ha rappresentato per i viola una tappa interlocutoria in vista del prossimo impegno di venerdì 25 luglio al Viola Park contro la Carrarese. A decidere la sfida sono state le reti nel finale di primo tempo di Braschi e dell’ex Ternana Montenegro, oltre al sigillo nella ripresa di Bianco.
Per il tecnico Stefano Pioli si è trattato di un’occasione utile per trarre indicazioni soprattutto dai giovani. Tanti infatti i calciatori provenienti dal vivaio impiegati nella prima parte di gara, tra cui il portiere classe 2006 Martinelli. Pochi i veterani in campo: Dzeko, Sottil, Pongracic e Parisi, quest’ultimo protagonista anche di qualche scintilla con Della Latta. A riposo diversi elementi tra cui Mandragora, Fazzini, Gudmundsson e Richardson, ancora assente per motivi familiari.
L’ex rossoverde Montenegro torna al gol
A firmare il raddoppio al 47′ del primo tempo è stato Montenegro, centrocampista offensivo cresciuto nel settore giovanile della Ternana e protagonista nell’ultima stagione con la maglia della Primavera di Stefano Morrone. Una squadra, quella rossoverde capace di arrivare fino alla finale playoff persa contro la Virtus Entella. Il ragazzo si è accasato a Firenze dopo che la società di via della Bardesca, nonostante avesse ricevuto specifici input sia dal diesse Carlo Mammarella sia dal tecnico Fabio Liverani, non ha deciso di proporgli il contratto. Tornando al primo gol con la maglia della Viola, la rete è arrivata dopo un inserimento puntuale, finalizzando una manovra costruita da Dzeko e rifinita da Puzzoli.
Il primo tempo si è chiuso con il doppio vantaggio gigliato: al 45’ era stato infatti Braschi a sbloccare la sfida su assist di Dzeko. Nella ripresa, al 14’, è arrivato il terzo sigillo con Bianco. Spazio poi a tutta la panchina: dentro anche i big come Kean, Dodò, Gosens, Beltran e Fagioli. Nonostante l’impegno, il risultato non cambia. Ma per Pioli, come dichiarato a fine gara, contava soprattutto “provare scambi e schemi”, senza forzare i ritmi.
Il match è stato preceduto da un minuto di silenzio in ricordo di Celeste Pin, storico difensore viola. In curva è stato esposto uno striscione in suo onore con la frase: “Solo la loro arroganza ci sconfisse. Ciao Celeste”, riprendendo le parole pronunciate dall’ex calciatore dopo la finale di Coppa UEFA persa nel 1990 contro la Juventus.