Marani: “La Serie C ha problemi comuni a tutto il calcio. Serve una riforma vera”

Matteo Marani presidente Lega Serie C
“Serve unità tra le leghe: le sfide sono condivise”
“La stima reciproca e l’armonia tra le componenti sono fondamentali”, ha dichiarato Marani. “Dobbiamo costruire un gruppo di lavoro allargato tra tutte le leghe. I problemi non sono diversi: impianti, sostenibilità finanziaria, crescita dei giovani, gestione degli arbitri… sono temi che riguardano tutti”.
Sostenibilità economica e sistema imprenditoriale
“Oggi è impensabile che in un’industria gli stipendi equivalgano al 100% del fatturato. Eppure nel calcio accade, per ragioni anche emotive”, ha sottolineato. Marani ha evidenziato come sia necessario ripensare il modello economico delle società professionistiche: “Non è moralmente accettabile che la crisi sia solo sulle spalle dei club”.
Tagliare le squadre? “Prima serve capire come rendere il sistema sostenibile”
Rispondendo alla proposta di ridurre il numero di squadre in Serie C, Marani ha tenuto una linea prudente: “Non sono contrario per principio, ma dobbiamo prima affrontare il nodo principale: la sostenibilità. Altrimenti il problema resterà, con meno squadre ma con gli stessi squilibri economici”.
Ha ricordato come in passato la C avesse 120 società e molte non reggevano il peso economico. “La Lucchese, per esempio, è al quarto fallimento in 14 anni”, ha ricordato con amarezza.
Pubblicità sul betting e impiantistica: serve un aiuto dalla politica
“La politica può fare moltissimo per il calcio. Spesso paghiamo un prezzo d’immagine, ma servono regole chiare e investimenti sugli stadi”, ha detto. Marani ha auspicato un coinvolgimento degli investitori e una visione di lungo periodo, superando la logica emergenziale che accompagna da anni il calcio italiano.
La riforma Zola: “I giovani al centro del progetto”
Infine, Marani ha parlato della riforma Zola, frutto della collaborazione con Gianfranco Zola: “Nasce dall’ascolto dei club. I giovani costano meno e rappresentano il futuro. Dobbiamo riportare i ragazzi allo stadio e dare senso romantico al calcio”.