Ferrarese: “Serie C entusiasmante ma serve una riforma. Otto mesi senza stipendi alla Lucchese”

Ferrarese: “Serie C entusiasmante ma serve una riforma. Otto mesi senza stipendi alla Lucchese”

Claudio Ferrarese ex direttore sportivo Lucchese - Foto News.Superscommesse.com

Intervista esclusiva a Claudio Ferrarese, ex direttore sportivo della Lucchese, ospite di TMW Radio

La nuova Serie C 2025-26 prende forma e, con l’unica incognita rappresentata dal caso Brescia, l’organico della terza serie è ormai quasi definito. A commentare il momento è stato Claudio Ferrarese, ex direttore sportivo della Lucchese ed ex giocatore della Ternana, intervenuto ai microfoni di TMW Radio durante la trasmissione “A Tutta C”.

“Serie C come una Serie B2”

“La Serie C è un campionato entusiasmante in tutti e tre i gironi”, ha detto Ferrarese. “Quest’anno ho lavorato in quello che considero forse il più bello. È diventata una sorta di Serie B2: tante piazze importanti che hanno fatto la storia del calcio, come Vicenza, ma che si ritrovano ancora in Lega Pro. È un torneo difficilissimo: non basta spendere per vincere“.

Crisi economica e mancati pagamenti: “Otto mesi senza stipendio”

Alla domanda sulle difficoltà organizzative, Ferrarese ha raccontato un quadro preoccupante: “Con la Lucchese siamo falliti. È un campionato pesante. Squadre come la SPAL sono partite con penalizzazioni, e ogni anno ci ritroviamo a parlare di mancata iscrizione. È tutto molto complicato. Servono riforme vere, non è giusto per chi lavora seriamente. Alcuni dei miei ragazzi sono rimasti otto mesi senza stipendio. Una cosa inaccettabile in una società professionistica”.

“Sopravvissuti grazie alla gente di Lucca”

Il racconto si fa toccante quando Ferrarese descrive la quotidianità di quel periodo: “È stata dura. Non riuscivamo a pagare nemmeno gli affitti. Portavo i ragazzi a pranzo e cena, ci hanno aiutato tifosi, aziende, ristoranti locali. Ogni trasferta era una sfida logistica. Ma ho avuto la fortuna di guidare un gruppo di grandi uomini: otto mesi senza stipendio e mai un segnale di resa. Senza il sostegno della nostra gente non ce l’avremmo fatta“.

Parole che accendono i riflettori sulla necessità di una riforma strutturale per rendere il calcio di Serie C più sostenibile, a tutela dei professionisti che vi lavorano ogni giorno.