Derby Perugia–Ternana, Liverani: “Voglio che i miei ragazzi giochino con il cuore”

Derby Perugia–Ternana, Liverani: “Voglio che i miei ragazzi giochino con il cuore”

Fabio Liverani allenatore della Ternana - Foto Lega Pro

Alla vigilia del derby d’andata al “Curi”, Fabio Liverani ha rilasciato un’approfondita intervista al Corriere dell’Umbria insieme al tecnico del Perugia Giovanni Tedesco. Una doppia intervista che entra nel merito del significato della sfida, dello stato delle due squadre e del peso che il derby ha in questo momento della stagione. Per Liverani, si tratta di una partita da affrontare con mentalità, lucidità e soprattutto cuore.

I derby nella carriera di Liverani

Il tecnico rossoverde è partito dai suoi ricordi, da calciatore prima e poi da allenatore:

“Per me da calciatore i derby sono stati quelli di Roma, è evidente che sono stati quelli più pesanti fermo restando che forse quello da allenatore col Genoa all’esordio in serie A, vinto per 3-0, rimane indelebile per il risultato. Altri dopo Genoa da allenatore non ne ho avuti di molto sentiti nel senso che a Cagliari non c’era, a Parma non sono sentiti così tanto, a Lecce senza il Bari sono stati di livello basso. Ecco, quello contro il Bari mi sarebbe piaciuto farlo”.

I ricordi migliori e peggiori

“Beh, da giocatore sicuramente il derby vinto il 6 gennaio 2005 3-1 e il peggiore da giocatore è quello che abbiamo perso 5-1 sempre a Roma. Il 6 gennaio me lo ricordo perché era il rientro di Paolo di Canio dopo tantissimi anni, era stato caricato in una maniera esagerata noi eravamo una squadra in grande difficoltà, individualmente molto meno forti della Roma in più avevamo fuori i giocatori più forti, con una formazione irripetibile abbiamo fatto una partita straordinaria. Da allenatore non ho brutti ricordi, ne ho fatti davvero pochi”.

Il peso del derby in questo momento della stagione

“Il derby pesa sempre in modo particolare. Forse questo, giocandolo a inizio dicembre non va a creare danni irreparabili come alla fine della stagione. Però va giocato e interpretato come una partita secca. E devi giocarlo per vincerlo anche se è il primo di due perché se lo perdi può provocarti strascichi per il resto della stagione o, almeno, fino a quello di ritorno. Questo però credo pesi più per l’ambiente che per la classifica”.

Il giudizio sul Perugia

“Il Perugia sulla carta ha giocatori di talento e di grande esperienza. Ho allenato a Lecce Riccardi e Dell’Orco. Bartolomei, Montevago, Calapai, Angella, Giunti sono giocatori importanti per la categoria. Sicuramente hanno incontrato difficoltà, vissuto un inizio di stagione difficile. Però quando si gioca il derby tutto quello che è successo prima non ha valore”.

La gestione delle difficoltà societarie

“Sì, io me la sento molto qui come me la sono sentita nell’anno della salvezza. Me la sono risentita il 2 aprile, sapendo che fare i playoff sarebbe stato sicuramente una scommessa tutta da perdere. Sento la stima dei tifosi tutti i giorni e l’inizio di questa stagione secondo me ha rafforzato ancora di più questo rapporto.

Per me è fondamentale lavorare in un ambiente dove sono stimato come allenatore, ma soprattutto come persona. Quindi non posso mai pensare di non essere al loro fianco nei momenti felici e più ancora nelle difficoltà”.

Il valore dei derby per la tifoseria

“I tifosi anche domenica, comunque, hanno voluto ricordarcelo, ci hanno parlato della loro passione di quanto conta per la città. Sono qui da tempo so quello che è il derby per i nostri tifosi, quanto ci tengono a vincerlo. Anche se va sempre mantenuto nei canoni dello sport senza andare fuori equilibrio”.

La classifica e le possibili sorprese

“Oggi è quella e rispecchia il valore espresso dalle squadre fin qui ma i primi conti per me si debbono rimandare alla fine del girone di andata. Noi dobbiamo fare più punti possibili e poi capire dove siamo. Il girone di ritorno è diverso, ci si conosce tutti di più ed è un pochino più complicato. Il mercato di gennaio potrà spostare un po’ le dinamiche”.

Il caso Rimini e la regolarità del campionato

“Mi dispiace per giocatori, tecnici, giovani, addetti e tifosi del Rimini. È una vicenda che a qualcuno, come noi, ha tolto e ad altri ha dato. Il dispiacere è che a noi quella trasferta ci è costata impegno, spese e abbiamo pure perso un giocatore per infortunio. Chi comincia una stagione deve sapere che dovrà completarla, se le risorse finiscono deve essere la Federazione, chi l’ha iscritta in estate a provvedere, perché il campionato deve finire regolarmente. Sento dire ovunque che bisogna cambiare ma non cambia mai niente. Non c’è la volontà”.

L’ultima raccomandazione ai giocatori

“Io voglio che i miei ragazzi giochino con il cuore. Quando giochi col cuore, non hai nulla da recriminare. Ancora non so cosa dirò ma troverò il modo anche se non ho dubbi sul cuore dei miei giocatori. Abbiamo avuto alti e bassi, ancora non abbiamo trovato una giusta continuità anche se poi abbiamo fatto comunque 10 risultati positivi.

Però una cosa voglio dire: questi ragazzi non mollano mai anche nelle difficoltà. Questo è quello che apprezzo di più di questo gruppo e sono certo che cuore e carattere saranno ingredienti generosi anche nel derby”.