Cinquant’anni di storia per un ristorante che, di fatto, ha attraversato momenti salienti della vita cittadina. Delle vicende rossoverdi in particolare. “Da Graziano” è stato un riferimento per dirigenti, tecnici e giocatori della Ternana. “L’amicizia con i dirigenti ternani ha aperto una strada che ancora percorriamo con enorme soddisfazione” sostiene Graziano Fazi. "Taddei, Garofoli, Allegretti e via via tutti gli altri, non faccio nomi perché forse qualcuno finisco per dimenticarlo. Però non dimentico tante serate a far festa per un buon risultato e quelle meno allegre in cui dovevo girare alla larga dai dirigenti che discutevano tra loro di qualche problema dell’ultimo momento” racconta Graziano con una risata. Un locale sempre alla moda ma con il segno rossoverde addosso. Indelebile. Tanto che Massimiliano e Paola i due figli che ora sono colonne portanti dell’attività, sono nati, sarà un caso nei due anni che hanno regalato le due apparizioni delle “Fere” in serie A.
I ricordi si aprono a Corrado Viciani e a quelle stagioni indimenticabili. “Ricordo, avevamo aperto da poco. una festa, la sera di un 2-0 della Ternana di Riccomini sull’Arezzo, con i giocatori a ballare sui tavoli. La mattina dopo ricordo anche che andammo a comprare nuove tovaglie” puntualizza Franca, cuoca sopraffina e moglie di Graziano. Eccola qui, c’è tutta la famiglia che da cinquant’anni regala pietanze che l’hanno resa famosa non soltanto a Terni. “tanti giornalisti, inviati, continuano a venirci a trovare come con tanti protagonisti delle vicende rossoverdi siamo rimasti legati”. Massimo Paci, per citarne uno, è stato anche al matrimonio di Massimiliano. Con la famiglia di Ernesto Bronzetti, altro amico indimenticabile, è rimasto un legame strettissimo. La Il ristorante è stato anche riferimento per un ritiro della Ternana: “Con Adriano Garofoli presidente, dopo la retrocessione in serie C, la Ternana fece la preparazione a Terni e allora venivano a pranzo qui ogni giorno”.
Insomma, ogni occasione era buona per trovare un tavolo da “Graziano”. Ma non per tutti. “Perché qualcuno voleva pagassi io per avere la squadra. C’è chi mi chiese anche 5 milioni ma, ovviamente, non se ne fece niente”. A proposito di soldi non sempre è andata benissimo. “In qualche occasione ho sorvolato su conti non pagati. Ma erano altri tempi, c’era un’amicizia con i dirigenti ternani e una riconoscenza perché loro mi hanno aiutato a far conoscere il ristorante”. E allora i nomi sgorgano facili dal racconto. Quasi inesauribili. I ricordi di Roberto Casone e Poerio Mascella o Sileno Passalacqua, gente quasi di famiglia. Comandini e Vieri che occupavano due stanze di quelle che allora Graziano affittava ai piani superiori del locale. Di Jimenez al quale preparò il pranzo di nozze a Kharja e via in una lista infinita con dentro Osti e Delneri nelle stagioni dei due campionati vinti, di Gelfusa e Agarini fino all’attualità. “Ricordo anche una cena con Matté e Galassi che avevano invitato i giornalisti per ricompattare l’ambiente, almeno così dicevano”. Fino ai giorni nostri. A Cristiano Lucarelli e Luca Leone che hanno fatto diventare il ristorante “Da Graziano” una sorta di quartiere generale. “Vittorie e sconfitte si sono mescolate con amicizie che sono andate oltre le gioie e le delusioni. Oggi c’è un'unica grande soddisfazione: "ritrovarci con tanti amici a festeggiare i 50 anni del nostro ristorante che ne ha viste tante e tante altre spero possa vederne ancora”. Poi è meglio tagliarla qui altrimenti l’album dei ricordi finisce pure per regalare qualche lacrimuccia di commozione. Tanti auguri famiglia Fazi.
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