Centro Coordinamento Ternana Clubs: “La misura è colma. Ora rispetto per la città e i tifosi”

Centro Coordinamento Ternana Clubs: “La misura è colma. Ora rispetto per la città e i tifosi”

Centro Coordinamento Ternana Clubs - Foto CCTC

In un momento cruciale per il futuro della Ternana Calcio, arriva il duro e appassionato comunicato del Centro Coordinamento Ternana Clubs. Dopo giorni di silenzio e confusione, i tifosi organizzati rossoverdi hanno voluto prendere posizione ufficialmente, commentando la nota della società, giudicata insufficiente e irrispettosa verso chi sostiene da sempre i colori delle Fere.

«Abbiamo atteso la nota ufficiale della società per correttezza, anche se sarebbe stata preferibile una conferenza stampa, nel rispetto di chi l’ha sempre sostenuta in modo incondizionato» – si legge nella nota – «Invece, ci siamo ritrovati ancora una volta a fare i conti con dichiarazioni fumose e con l’ennesimo scenario grottesco».

La nota arriva poche ore dopo lo striscione esposto dalla Curva Nord sotto la sede della Ternana: GUARDA QUI

Il CCTC denuncia una situazione che, proprio nell’anno del Centenario della Ternana, assume contorni a dir poco inquietanti. «Sembra impossibile rivivere un incubo che si ripete, di proprietà che provano a fare business sulle spalle di una comunità, con leggerezza e spregiudicatezza. Terni non ha più gli anticorpi per difendersi da tutto questo».

Nonostante la consapevolezza della gravità della situazione, il Coordinamento ha scelto fino ad ora di evitare polemiche, ma ora dichiara che «la misura è colma». Secondo i tifosi, anche una promozione in Serie B non avrebbe risolto i problemi strutturali di una società apparsa da subito incapace di mantenere le promesse.

«Abbiamo dato tutto: sostegno, amore, passione, come solo noi rossoverdi sappiamo fare. In cambio, ci siamo ritrovati con proclami sullo stadio nuovo, sul riscatto dei giocatori, su un DS in arrivo… per poi finire sull’orlo dell’esclusione dal campionato».

Il comunicato condanna anche la recente comunicazione della proprietà sulla volontà di cedere la società per “impegni aziendali negli Stati Uniti”: «Non è rispetto, è l’ultima presa in giro. Bastava dire la verità: non siamo più in grado di andare avanti».

Infine, l’appello: «Speriamo in imprenditori seri che possano garantire rispetto, progettualità e impegno verso una città intera. Un altro fallimento cancellerebbe ogni speranza, e ci vorrebbero anni per ricostruire il legame con la tifoseria».

«I colori rossoverdi e i tifosi non si toccano… Sempre. Ovunque. Forza Fere!»