Calcio in lutto è morto Rumignani protagonista della monetina al “Liberati”

Calcio in lutto è morto Rumignani protagonista della monetina al “Liberati”

Giorgio Rumignani - Foto Internet

Il calcio italiano piange la scomparsa di Giorgio Rumignani. Il tecnico si è spento a 86 anni a Lignano Sabbiadoro.

Dopo una carriera da centrocampista nei club nazionali, Rumignani aveva intrapreso la strada dell’allenatore negli Anni Settanta, distinguendosi per carattere, competenza e grande professionalità. Un percorso lungo e ricco di esperienze tra squadre professionistiche e semiprofessionistiche del panorama calcistico italiano.

A Pescara fu uno dei grandi protagonisti della storica salvezza nella stagione 1993/94, quella del ritorno in Serie B dopo l’esperienza in Serie A.

Il nome di Giorgio Rumignani è legato anche alla Ternana, tornando con la memoria all’ultima giornata della stagione 1998/99. Fere senza la certezza matematica della permanenza in categoria: per essere al sicuro serviva una vittoria. Il 13 giugno 1999, al Liberati, arrivò la Fidelis Andria, anch’essa in lotta per la salvezza ma alle spalle dei rossoverdi in classifica.

Lo stadio era gremito e colorato, pronto a festeggiare il mantenimento della Serie B. Ma nel pre-partita si consumò un episodio destinato a rimanere nella memoria: Giorgio Rumignani, allenatore dei pugliesi, all’uscita dagli spogliatoi si accasciò a terra dopo essere stato colpito al volto da una monetina lanciata dagli spalti. Il tecnico venne trasportato immediatamente al pronto soccorso, insieme ad altri due calciatori dell’Andria.

La partita finisce 2-1 per la Ternana, che si salva. Dopo il triplice fischio finale la Fidelis Andria sporge ricorso per l’episodio del pre-partita, con l’obiettivo di vincere il match a tavolino. La causa va avanti fino all’estate, quando l’Arbitrato del Coni respinge il ricorso e il risultato del campo viene confermato.