Domani può essere l'occasione per dare una spallata al campionato?
"No perché manca ancora tanto. Domenica sarà una delle tante tappe che ci attenderanno da qui alla fine del campionato. Non abbiamo fatto passi decisivi, determinanti per arrivare a fine stagione e centrare l'obiettivo che abbiamo in testa di centrare. Bari è stata soltanto una partita come quella di domani contro un avvesario forte che si contenderà insieme ad altre 5/6 squadre la vittoria finale". 

Quella di domani è più difficile di quella di Bari?
"No, cambiano le caratteristiche dell'avversario ma le difficoltà sono sempre tante e diverse. Come del resto quando si affronta una qualunque squadra. Domani è una delle 25 partite di altrettanti mini campionati".

Bene questo avversario piuttosto che uno all'apparenza più facile?
"Dobbiamo abituarci a considerare tante partite dei match clou. Come è stata la precedente come saranno le prossime. Ci sono 7/8 squadre che possono ambire al primo posto al netto di chi parte meglio o peggio. La realtà dei fatti ci dice che ci sono 7/8 squadre che possono vincere il campionato. Paci aveva fatto molto bene l'anno scorso a Forlì, sta facendo molto bene a Teramo. Sta facendo rendere il Teramo come ci aspettavamo rendesse l'anno scorso. Hanno fatto un signor mercato prendendo giocatori che hanno vinto. Sono organizzati e pericolosi perché vincono senza subire gol. E' una squadra molto quadrata che riesce ad essere anche molto efficace nella fase offensiva. Massimo è stato mio compagno di squadra".

Come si segna al Teramo?
"La palla magica non ce l'ho. Sappiamo che si difende bene, che sugli esterni con Diakité e Tentardini hanno una gamba importante difficili da superare. Arrigoni è molto forte e avrei voluto portato a Catania. Ilari pur non giocando nel suo ruolo naturale ha fatto 6 gol. Costa Ferreira non lo scopro io. Munino è un ottimo giocatore, molto bravo ad attaccare la profondità. Mungo l'ho allenato tre volte e so cosa sa fare. E' una partita molto complicata che viene in un momento giusto per capire se abbiamo la continuità per capire se possiamo arrivare fino in fondo". 

Avete percepito la vicinanza dei tifosi seppur a distanza?
"Si ma questo non vuol dire che si debba non vigilare che questo entusiasmo venga controllato. Non deve diventare presunzione o spocchia tra di noi altrimenti diventerebbe un calvario. Ai ragazzi dico sempre che siamo una squadra che può crerare problemi a tutti a patto che... gamba, ritmi alti, pressing alto e via dicendo. Se viene a mancare uno di questi elementi, per un motivo o per l'altro, avremo sicuramente dei problemi". 

A parte Celli e Ferrante sono tutti a disposizione? Possibile qualche avvicendamento?
"Con me gli avvicendamenti non sono mai esclusi. Domani non è escluso che possa esserci qualcosa di più di un avvicendamento".

Pensi ad un cambio di sistema di gioco?
"La partita di domani è talmente importante che non si può escludere nulla".

Pensa ad un cambio di sistema di gioco per coprire dalla parte di Ilari?
"Può darsi ma io per quel che ho visto sia Ilari o Costa Ferreira tendono ad entrare in mezzo al campo. A noi sembra un 4-2-3-1 con una posizione degli eterni in ampiezza un po' ad entrare dentro il campo. Una sorta di 4-2-2-2 che utilizzava il Villareal qualche anno fa". 

Come si convince un giocatore come Vantaggiato a rincorrere l'avversario fino alla propria area di rigore?
"Io porto esempi concreti. Vedi Mandzukic che Allegri non ruotava mai così come Eto'o all'Inter. Quando giocatori di quel calibro capiscono che se si vuole giocare con 4 attaccanti bisogna diversi le fatiche. Tutti devono partecipare alla pressione per riconquistare la palla il prima possibile. Se ci sono esempi meglio. Ho la fortuna che i ragazzi sono molto ricettivi e attenti. A loro ho detto il primo giorno che il nome scritto dietro le maglie è meno importante di quello che c'è davanti. Ovvero la Ternana viene prima di tutti". 

L'ipotesi della sospensione del campionato che viene ventilata la preoccupa?
"Il Presidente Ghirelli ha detto che non verrà fermato. Vivere sul chi va là e giocare tutte le partite come se fossero l'ultime è positivo. Finché possiamo restare lì davanti dobbiamo restarci. Poi vedremo cosa succedere. E' un aiuto alla preparazione della partita questa incertezza. Si fanno meno calcoli. Si va in campo per vincere e basta".

Quanto sono importanti gli atteggiamenti di chi gioca di meno?
"E' grazie a loro se gli allenamenti hanno un ritmo elevato e sono allenanti. Ho sempre pensato che quando una squadra vince campionati è perché quelli che giocano di meno sono ragazzi intelligenti. Questa settimana abbiamo dato un giorno in più di recupero come facciamo sempre quando ci sono le tre partite. Addirittura ci sono stati giocatori che si sono presentati il lunedì oltre al martedì ad allenarsi. E martedì era facoltativo. Complimenti anche a chi ha avuto questi ragazzi in passato. Per fare gruppo ci vuole l'intelligenza di chi gioca meno. Per fortuna abbiamo ragazzi che hanno accettato di mettere le loro esigenze dopo quelle della Ternana".

A Teramo c'è grande entusiasmo...
"Legittimamente hanno entusiasmo. Numeri alla mano stanno facendo un grandissimo campionato. E' giusto che abbiano questo entusiasmo anche alla luce di come è andato il campionato scorso. Il Dio pallone è strano. Pensi di aver fatto una squadra per vincere il campionato e le cose non vanno come pensavi. Fai una squadra di ragazzi, con un allenatore nuovo e ti ritrovi a lottare con gli altri. A me non meraviglia il Teramo in questa posizione. Mi meravigliava l'anno scorso a metà classifica. Aveva gettato le basi già l'anno scorso per essere lì".

Vincendo la Ternana andrebbe in fuga...
"Ci sono delle partite che c'è bisogno di estremizzare determinati concetti. Ad esempio quella di sabato prossimo a Vibo. E altre che si preparano da sole. Questa è una di quelle. Un calciatore deve sa sapere come si affronta, quali possono essere i risvolti positivi e negativi. Lo staff deve star lì a vigilare che si respiri sempre l'aria giusta. Attenzione giusta, n'è troppa n'è poca. La tensione t'inibisce. L'attenzione ti consente di essere sempre sul pezzo". 

Avete studiato o state studiando, nei limiti del possibile, iniziative per allacciare il rapporto con i tifosi?
"Questo è un problema di tutti. Anche delle piazza con le tifoserie più accanite. Anche se non è stata autorizzata la motorinata ringraziamo i nostri tifosi per averla pensata. Così come abbiamo apprezzato tanto l'essere venuti a salutarci dal cavalcavia. Anche se non possono venire allo stadia anche noi siamo in giro a fare la spesa o a prendere un caffè. Durante il giorno, paradossalmente la respiriamo più fuori dal campo che dentro. Le persone ci dicono parole di apprezzamento. Va bene questa atmosfera che riescono a farci respirare".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 21 novembre 2020 alle 16:00
Autore: Alessandro Laureti
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