Come se non fosse necessario pensare alla salvezza ancora tutta da conquistare e che al momento appare compito impegnativo, come se non bastasse sapere che la società di via della Bardesca è in vendita e che c'è da trovare il migliore acquirente fra quelli che si proporranno, la Ternana si avvicina a grandi passi anche all'udienza di fronte al Tar, in programma per martedì 26 marzo. 

In ballo, ormai lo sapete bene, c'è il risarcimento che la società di Bandecchi (insieme a Siena, Pro Vercelli, Catania e Novara) ha chiesto a fronte dei mancati rispescaggi in serie B, bloccati di fatto a campionato ormai iniziato dopo aver chiesto alle società interessate di presentare documenti e fidejussioni per tentare di approdare in cadetteria (a fronte di tre società che volenti o nolenti hanno dovuto abbandonarla per causa di forza maggiore, Cesena, Bari e Avellino). In estrema sintesi, questo è quello che chiede la Ternana: che venga riconosciuto il danno che la avversa e come se non bastasse tardiva decisione ha apportato alla società, anche in ordine di denaro speso, e che quindi ci sia un risarcimento congruo, che via della Bardesca ha stimato in 18 milioni di euro. Su quale possa essere la sentenza del Tar, ovviamente, non possiamo sbilanciarci, quello che però appare chiaro è che a chiunque venga dato torto o ragione la questione non finirà martedì sera: per intenderci, la parte che dovesse soccombere in questo primo grado di giudizio, potrà (e sicuramente lo farà) portare il tutto di fronte al Consiglio di Stato.

Insomma, la questione risarcimenti, ancor più di quella dei ripescaggi, non sarà finita finchè non sarà la fine, ma quello che è certo è che con estrema difficoltà non sarà martedì.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 22 marzo 2019 alle 19:00
Autore: Marina Ferretti
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