Ora in qualcuno è subentrata la paura, il timore. Perché l’Avellino, nelle ultime settimane, è passato da -12 a -7. Cinque punti, tutti concentrati nelle ultime due partite, dove la Ternana ha messo insieme un punto (a Francavilla Fontana).
Tutto questo basta per cominciare a generare apprensione.

La prima reazione, in tutta sincerità, è di stupore. Come è possibile che fino a due settimane fa si facevano i conti con il Bayern Monaco (per gioco, sia chiaro), si parlava di squadra più prolifica d’Europa, della miglior difesa del girone e ora all’improvviso tutto questo non si ricorda più.
La Ternana ha fatto (e sta facendo) un campionato straordinario. Nonostante un punto in 2 partite ha ancora 7 punti di vantaggio, e due gare da giocare ancora. Anche se le dovesse perdere i punti di vantaggio rimarrebbero sette. Anche se dovesse perdere sia con il Bari che con l’Avellino rimarrebbe in vantaggio.

La Ternana questo campionato lo ha dominato. E questo dominio permetterà alla squadra rossoverde di potersi giocare dei bonus. Oppure pensavate davvero che erano invincibili e che avrebbero vinto tutte le partite da qui alla fine del torneo?
E quindi da che le potevano vincere tutte ora non ne vinceranno più una?

Ieri sera Borgobello (che di campionati ne ha giocati e vinti) ha detto una verità sacrosanta: la Ternana il suo grande campionato lo ha fatto e lo sta facendo. Sta cercando di vincere una guerra. Gli altri sono dietro. Sono gli altri che devono fare qualcosa di straordinario. La Ternana lo ha già fatto e ora deve solo pensare a sé stessa.

Ieri contro la Virtus Francavilla non abbiamo visto una squadra in crisi. Abbiamo visto una squadra che ha concesso una palla gol (costata carissima) che ha cercato di buttare giù il muro avversario in tutti i modi disponibili. Cambiando la posizione degli interpreti in campo, cambiando gli interpreti, cambiando il sistema di gioco, con due punte e due trequartisti, con i cross, con i lanci lunghi, con le punizioni. Con i dribbling. Non ci è riuscita, è vero. Ma non è stata immobile. Ha corso (meglio degli avversari) fino alla fine. E’ sempre stata nella metà campo avversaria. In molti casi basta poco per vincere queste partite: una spizzata giusta, un tiro che ti esce bene, un errore del difensore avversario. Non è successo. Meriti alla Virtus Francavilla, ma non demeriti alla Ternana. Certo: alcuni protagonisti sembravano appannati. Furlan e Peralta, Falletti (che finora ha trascinato i rossoverdi) non al 100%, i subentranti (Partipilo, Ferrante, Torromino e Vantaggiato) non sono riusciti ad accendere pienamente il fuoco. Ma non c’è una squadra in crisi. Anzi! E’ una squadra che fino al 95esimo ha provato a scalfire il muro dell’avversario. Non riuscirci è sinonimo di crisi?
Possiamo dare la “colpa” al campo, alle dimensioni, al vento. Alla bravura dell’avversario. Possiamo anche darle tutte alla squadra. Ma non è una squadra in crisi.

E’ una squadra che può gestire un vantaggio che si è guadagnato sul campo. Un vantaggio ancora considerevole. Un vantaggio che magari aumenterà di nuovo e che - ripetiamo - nel peggiore dei casi rimarrà questo (facendo finta di non dover recuperare le partite). Se partissimo oggi con un campionato nuovo e avessimo 7 punti di vantaggio sull’Avellino e 11 sul Bari direste che la Ternana parte sfavorita? Questa Ternana poi? Che avete ammirato fino ad ora per 26 partite (facciamo 24 se non vi sono piaciute le ultime due).
Ma abbassare la guardia, questo sì. Ma se non bisognava guardare la classifica quando il vantaggio si incrementava, allora non guardatela neanche adesso. Se avete fatto i conti domenica dopo domenica, continuate a farli, ma per bene. Se invece l’avete vissuta sempre bene, continuate a farlo. Perché questa squadra non ha mostrato che un calo (di punti) in una classifica che le permetterebbe di fermarsi ancora a lungo.

Ora sotto con il Bari, che è la cosa più importante.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 08 marzo 2021 alle 12:14
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print