A pochi giorni dalla sfida contro il Pisa di D'Angelo in quello che è per lui un derby caldissimo essendo nato e cresciuto a Livorno con indosso la maglia amaranto, Cristiano Lucarelli è stato ieri sera ospite di Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio a "Calciomercato - L'Originale" su SkySport. Queste le parole del mister rossoverde che ha commentato anche i fatti più importanti del Mondiale in Qatar: 

Mister, sabato la Ternana affronterà il Pisa, come l’affronti questa partita?

“La vivrò normalmente perché ormai è diventata un’abitudine incontrare il Pisa soprattutto in Serie C, è una partita come le altre, diverso se l’affrontassi questa partita con il Livorno, in questo momento sono interessato a fare risultato su un campo difficilissimo contro una squadra molto forte che l’anno scorso ha fatto finale play off. E’ una delle squadre più forti del campionato”;

Tu che sei stato un grande attaccante, che cosa stai insegnando a Favilli?

“Bhe intanto non ho solo lui, ho la fortuna di avere anche Donnarumma, Pettinari, Partipilo, Falletti lì davanti, di certo non mi posso lamentare. Penso che l’attaccante più di ogni altro ruolo abbia la necessità di sentirsi al centro della squadra, e quindi nel momento in cui sente la fiducia può avere un rendimento sicuramente importante, poi non tutte le annate sono uguali, gli attaccanti di solito iniziano ad avere una continuità realizzativa dopo i 24-25-26 anni, è il ruolo dove probabilmente si matura più tardi rispetto a tutti gli altri”;

Sull’episodio del c.t. dell’Arabia che a fine intervallo incita i suoi per rimontare l’Argentina poi riuscendoci, come lo giudichi da allenatore della Ternana?

“L’allenatore deve essere sempre da esempio nei momenti difficili, deve essere sempre il primo a crederci anche perché se ti sforzi di crederci i calciatori lo capiscono mentre se sei convinto per loro diventa una carica emotiva forte, in questo caso quello che ha detto il c.t. dell’Arabia nell’intervallo si è poi avverato”;

Ti è mai capitato di non essere convinto di ciò che stavi dicendo ai tuoi giocatori?

“Ci sono state delle volte soprattutto quando abbiamo incontrato squadre più forti di noi che magari erano già in vantaggio di un paio di reti, ma in quelle circostanze si cerca di stimolare l’orgoglio dei calciatori per evitare che la partita finisca in goleada, a seconda del risultato e della partita che stai facendo devi essere bravo a saper interagire con i ragazzi nei pochi minuti dell’intervallo per trovare la chiave giusta per entrare nella testa dei tuoi giocatori”;

Sull’atteggiamento di Ronaldo con il suo Portogallo, tu come avresti reagito a una presenza cosi ingombrante nello spogliatoio?

“Quando c’è un giocatore bravo che ti fa vincere le partite lo accetti, perché poi ogni calciatore tende a guardare alla sua “azienda”, lì bisognerebbe conoscere le dinamiche interne dello spogliatoio perché la percezione da fuori può essere sbagliata, io personalmente se uno mi fa la differenza in campo e mi gratifica tutta la squadra potrei anche sorvolare su alcuni atteggiamenti, altrimenti no”;

Qual è il tuo ricordo legato all’11 settembre 2004 quando il tuo Livorno delle “Bandane” bloccò il Milan di Berlusconi a San Siro?

“Per me e per la città di Livorno è stata un grande emozione, erano 53 anni che mancavamo dalla Serie A.  Fu un giornata bellissima anche per la cornice di pubblico, da Livorno vennero in 12mila, tutti con le bandane in pieno spirito livornese ”;

Adesso c’è tuo figlio al Livorno, che effetto fa vederlo segnare con la maglia amaranto?

“Mattia è un terzino sinistro e al momento è anche il capocannoniere della squadra e questo non è molto incoraggiante (ride), è una bella emozione vederlo giocare con indosso la maglia del Livorno, è un qualcosa che ti riporta indietro con la mente a dei ricordi bellissimi"

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 24 novembre 2022 alle 09:00 / Fonte: di Vittorio Luzzi
Autore: Ternananews Redazione
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