E’ capitato fare il playoff contro il Bari. Una piazza importante, una città con tanti tifosi, di proprietà di De Laurentiis. Che anche se in questo momento sta attraversando un momento delicato, sa trovare e tirare fuori anche nei momenti più difficili la zampata giusta. C’è in ballo l’onore, il blasone, i soldi, gli investimenti e la spinta di una città intera.

Sottovalutare questa gara per i rossoverdi sarà impossibile. E questo sicuramente sarà un vantaggio perché avere due risultati a disposizione potrebbe indurre a qualche ragionamento strategico non funzionale. Bisogna essere accorti e spietati: cercare di trarre il massimo da qualsiasi situazione. E poi ci sarebbero da regolare dei conti che - probabilmente - la vittoria del campionato nel 2021 non ha sanato.

Bari evoca nella Ternana e nei suoi tifosi sempre brutti ricordi. Eccezion fatta naturalmente per quella stagione d’oro che ha cambiato i connotati della storia.

Bari e Ternana si sono già incrociati per un turno de dentro o fuori. Vi ricorderete: stagione 2019/20, praticamente l’anno del Covid. La Ternana di Gallo parte per l’assalto alla serie B dopo che in campionato era stato interrotto il 9 marzo per via della pandemia. Cristallizzata la classifica e la squadra rossoverde partiva dal 5^ posto per la scalata alla B, non una situazione agevole. Nei primi due turni (contro Avellino e Catania) approfitta del fattore campo pareggiando per 0-0 contro gli irpini e 1-1 (con gol a 10 minuti dalla fine) con il Catania (di Lucarelli). Poi passati i playoff di girone, al via quelli nazionali. La vittoria a Monopoli (Salzano) porta la Ternana a giocarsi il passaggio in semifinale proprio contro il Bari (contro cui aveva giocato anche in campionato (perdendo 2-0 al san Nicola, pareggiando per 2-2 a Terni): finisce 1-1 e passa il Bari. Ma la Ternana fece una prova di grande coraggio. L’infortunio di Defendi in apertura di gara, il rigore per mani di Vantaggiato, gli infortuni a fine primo tempo di Parodi e Celli (finiti i cambi), il rosso diretto a Palumbo (non così eclatante), il pari in 10 contro 11. E un paio di occasioni per le Fere che potevano anche ribaltare. Ma non successe. Eliminati.

Per non parlare di 10 anni passati senza vincere, se non per il 3-1 della Ternana di Lucarelli con cui di fatto si capì che quella squadra era nata per vincere il campionato: doppietta di Partipilo e gol di Furlan. Con Ciofani per il pareggio momentaneo. Ma davvero è stato l’unico squillo degli ultimi 10 anni. Nell’epoca recente, quindi dagli anni 2000 in poi soltanto 3 vittorie: Beretta, Brini e Lucarelli appunto.

La sconfitta più dolorosa però è stata quella del 2 giugno del 2002. Una giornata segnata e marcata a fuoco nella testa dei tifosi rossoverdi. Una Ternana con una rincorsa incredibile nel girone di ritorno, targato Bolchi, si gioca tutto in 90’ minuti al San Nicola, contro un Bari salvo. Ma quella partita rimase stregata. La Ternana perse e retrocesse in C. Una partita incredibile. Il Bari passa in vantaggio con Spinesi e la Ternana fa entrare Miccoli (che non stava bene), con l’intento di recuperare. Ma al 35esimo si fa male Bucchi. Al 44’ viene espulso Marcon, il portiere, per cui esce Calaiò (che era entrato per Bucchi) e Ternana in 10. Su quella punizione il Bari realizza il 2-0. Nel secondo tempo un rigore sprecato dalla Ternana, un’altra espulsione, un altro rigore (stavolta segnato) e la sconfitta. 

La contemporanea vittoria delle altre squadre coinvolte per la lotta per non retrocedere condannò la Ternana. E se gli spogliatoi del san Nicola potessero parlare… volete sapere chi sarebbe diventato il ds di quella squadra? Esatto, indovinato: Stefano Capozucca, che quel giorno ha seguito la partita con particolare attenzione. Visto che poi con Beretta sapeva già che sarebbe arrivato a Terni.

Da allora la rivalità è altissima (più per noi che per loro, a dire il vero). Ma a Bari è quasi sempre andata male: ci ha perso Toscano (2 volte), ci ha perso Gautieri, ci ha perso Pochesci, ci ha perso Gallo. Lo stesso Lucarelli un anno ci ha pareggiato. Ci ha perso lo stesso Breda addirittura per 4-0 con doppietta di Puscas, Dezi e Sansone. Per non parlare della partita di quest’anno dove Breda era già arrivato in panchina e la Ternana ha giocato probabilmente una delle sue peggiori partite: sconfitta per 3-1, senza storia.

Ora ci si potrebbero togliere tanti sassolini dalle scarpe, per questa gara. Perché è giusto che anche la tifoseria ricordi quello che è successo in passato. 

Certo in casa c’è un’altra musica. C’è quella partita storica (sempre nell’anno della promozione) con i rossoverdi che cappottano la partita negli ultimi 7 minuti con gol di Kontek e di Defendi al 90esimo, dopo aver sofferto non poco. Ci ha vinto Breda (3-0, Belloni, Avenatti, Falletti). E le sconfitte sono 3 in totale (De Canio, in serie B con gol di Defendi, Henderson e Marrone, Tesser per 1-3 e Brini per 0-1). Ma è sempre stata una partita difficile. Difficilissima. Come lo sarà questa. Per un testa a testa che non avrà mai fine. Contro una città, quasi una regione. E una città orgogliosa di poter dire la sua anche in faccia alle grandi. Perché poi si va in campo 11 vs 11

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 13 maggio 2024 alle 14:00
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print