Provarci è un obbligo aveva detto Cristiano Lucarelli e la Ternana ci ha provato. Eccome se ci ha provato. Giocando con grande personalità il primo tempo, soffrendo il giustro, pagando a caro prezzo l’unico errore ma poi riuscendo a riprendersi la partita con la rabbia di chi la vuole proprio vincere.
Ternana da applausi perché ha saputo coniugare la voglia di vincere, l’accortezza tattica con una qualità che probabilmente il Cittadella non ha. E proprio l’aggressività e la qualità sono state le armi che hanno permesso alla Ternana di dominare il primo tempo. Perché il Cittadella in porta ha tirato una volta (bravo Iannarilli) mentre i rossoverdi hanno tirato di più e meglio trovando nella coppia d’attacco la sua pepita d’oro. Donnarumma due volte, e così sono 12 proprio come gli assist di Partipilo che allo scadere del match gli ha messo sulla testa il cioccolatino della vittoria.
Ha pagato l’accortezza tattica, la capacità di fermare il Cittadella sulla metà campo a volte irretendolo con il palleggio che Palumbo ha guidato con sapienza. Ma quello che è più piaciuto della Ternana è stata la personalità con la quale prima è passata in vantaggio dopo aver avuto due occasioni d’oro per farlo, quindi, quando il Cittadella ha pareggiato ha tirato fuori ancora quel piglio che sa tanto di squadra forte, importante, convinta dei propri mezzi. E quel piglio l’ha portata a vincere la sua quarta partita consecutiva, la prima a Cittadella nella storia. Un successo che avvicina la Ternanaa quella quota 50 indicata da Lucarelli come traguardo intermedio o successivo alla salvezza, se volete. Ma è una vittoria che indica la strada. Provarci. Sempre. Perché è un dovere e perché…hai visto mai quelle davanti dovessero inciampare. Insomma, sognare è possibile e la partita con i veneti ha dimostrato che a volte piccoli sogni possono anche avverarsi. Per quelli più grandi c’è d’aspettare altre sei partite.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 aprile 2022 alle 17:04 / Fonte: a cura di Massimo Laureti
Autore: Ternananews Redazione
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